Essere riconoscenti a Dio

Un giorno una parola – commento a II Corinzi 8, 9

 

Come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sarà preziosa la mia vota agli occhi del Signore; egli mi libererà da ogni tribolazione

I Samuele 26, 24

 

Voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo il quale essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi

II Corinzi 8, 9

Le prime comunità cristiane vivevano in una grande dispersione geografica. Potevano tuttavia percepire la vicinanza delle altre chiese grazie alla predicazione del Vangelo e alla condivisione delle notizie portate dai missionari. L’intercessione e la solidarietà concreta erano una forza unificante. In tutto ciò i credenti riconoscevano l’opera dello Spirito Santo che trasformava in fratelli e sorelle coloro che non si conoscevano personalmente o provenivano da culture differenti.

 

L’apostolo Paolo dedica la vita non solo a insegnare la Parola e a visitare le chiese, ma anche a raccogliere la colletta per i cristiani della Palestina, afflitti dalla povertà causata da carestia e malgoverno. L’apostolo riferisce l’impegno generoso delle chiese macedoni, persone perlopiù poco abbienti, incoraggiando la comunità di Corinto a riprendere slancio nella colletta. Secondo Paolo, la partecipazione generosa e gioiosa alla colletta è segno della dedizione, della riconoscenza del cristiano verso Dio, per tutto ciò che il credente ha ricevuto dal Signore: la grazia del perdono e la fede. La comunità di Corinto era costituita da persone che non vivevano in ristrettezza economica.

 

Da quanto leggiamo nelle lettere di Paolo, essa era ricca di doni spirituali, che si esprimevano sotto forma di intelligenza e conoscenza delle Sacre Scritture, in preghiere ispirate, in facilità di parola. Paolo desidera che a queste capacità si aggiunga con più forza la generosità materiale, perché essa non è un carattere secondario della vita cristiana, ma deriva dalla fede nel Signore Gesù, che si è dato all’umanità completamente, si è privato della ricchezza della sua divinità, nascendo e vivendo umilmente, arricchendoci di grazia e di vita eterna. Il credente quindi trova in Gesù il fondamento e il modello da seguire nelle cose concrete della vita terrena, e con il suo sostegno materiale alle necessità dei fratelli non solo mostra solidarietà, ma supera e si libera dai condizionamenti creati da una società chiusa ed egoista. Amen.