Il primo innario protestante risale al 1524. Sono così trascorsi 500 anni da quella che fu allora, e continua ancora oggi ad essere una espressione fondamentale del protestantesimo.

L’Erfurter Färbefass Enchiridion del 1524 rappresenta infatti la prima raccolta di inni luterani pubblicata per il canto comunitario. Oggi ne esiste solo una copia al mondo. Ed è conservata a Goslar, in Germania.

 

La Riforma protestante non rappresentò solamente una riforma teologica. Permise di passare all’ascolto del canto da parte della schola cantorum al canto comunitario durante le funzioni religiose.

Il 500° anniversario dell’inno protestante sarà celebrato in tutta la Germania con un vasto programma. 

 

I “salmi per il popolo”

I primi Enchiridion contenevano tra 26 e 25 inni, 18 dei quali composti direttamente da Martin Lutero. Cinque secoli dopo, alcuni di quegli stessi inni sono ancora cantati durante i culti domenicali o in altre occasioni dell’anno liturgico.

Prima dell’avvento della Riforma, le comunità non cantavano canti sacri in volgare durante le funzioni religiose. Tuttavia le “cantiones” popolari esistevano già nel Medioevo. Nella messa cattolica, invece, il canto della liturgia latina era riservato ai sacerdoti. Con la Riforma tutto cambiò radicalmente.

 

Lutero era convinto che la buona notizia del Vangelo «deve essere cantata allegramente e con gioia, perché altri la sentano e vengano qui». Per lui il canto era una via spirituale verso Dio.

Intorno al 1523/24 Lutero scrisse a Spalatino, segretario dell’elettore sassone Federico il Saggio, che aveva il progetto di “creare salmi tedeschi per il popolo, sull’esempio dei profeti, cioè canti spirituali in modo che il la parola di Dio sarebbe rimasta tra il popolo anche attraverso il canto”.

 

Quelle melodie si ritrovano fin dall’“Achtliederbuch”, pubblicato a cavallo tra il 1523 e il 1524 dallo stampatore di Norimberga Jobst Gutknecht. Questo libretto conteneva quattro canti composti da Martin Lutero, inclusa una riscrittura del Salmo 130 “Aus tiefer Not schrei ich zu dir” (Dal profondo grido a te). Poco dopo venne pubblicato a Erfurt l’“Enchiridion”. E nello stesso anno a Wittenberg il “Geistliche Gesangsbüchlein” del cantore Johann Walter con 43 inni e una prefazione del riformatore.

 

Da ieri in poi

L’innario conobbe il suo apice nel periodo barocco. Con inni come “Befiehl Du Deine Wege” (Prepara tu il cammino) e “Geh aus mein Herz” (Vai avanti, cuore mio), il teologo tedesco, ministro luterano e innodista Paul Gerhardt ha offerto conforto e speranza durante le difficoltà e l’orrore della Guerra dei Trent’anni (1618-1648). La tradizione degli inni di consolazione continuò con i pietisti e i loro canti fino alla poesia di Dietrich Bonhoeffer “Von guten Mächten wunderbar geborgen” (Con le buone forze), scritta sotto la custodia della Gestapo.

 

In Germania è stato emesso un francobollo speciale dedicato al 500° anniversario dell’inno protestante. È stato presentato al pubblico durante una cerimonia nella Marktkirche di Goslar il 23 gennaio.

 

Glossario e approfondimenti Enchiridion, dal greco ἐγχειρίδιον, ovvero «che si tiene in mano». libro di piccolo formato contenente la trattazione completa di una determinata materia. Nel nostro caso una raccolta di inni.