
20.000 lettere a sostegno di Mariann Edgar Budde
La vescova della Chiesa episcopale di Washington, durante il servizio di preghiera per la nazione dopo l’insediamento di Trump, aveva rivolto al presidente un appello all’unità in un tempo di divisione politica
La vescova Mariann Edgar Budde della diocesi episcopale di Washington ha recentemente pubblicato un filmato sulla sua pagina Facebook ringraziando coloro che le hanno espresso il loro sostegno nel bel mezzo della controversia che l’ha vista protagonista.
A gennaio, la vescova Budde ha pronunciato il sermone durante il servizio di preghiera per la nazione presso la Washington National Cathedral, a cui Trump e la sua famiglia – seduti in prima fila – hanno partecipato il giorno dopo il suo insediamento. Verso la fine della predicazione, Budde si era rivolta direttamente a Trump, implorandolo «di avere pietà delle persone nel nostro Paese che ora hanno paura».
«Ci sono bambini gay, lesbiche e transgender in famiglie democratiche, repubblicane e indipendenti. Alcuni temono per la propria vita», aveva affermato.
«Le persone che raccolgono i nostri raccolti e puliscono i nostri uffici, che lavorano negli allevamenti di pollame e negli stabilimenti di confezionamento della carne, che lavano i piatti dopo che abbiamo mangiato nei ristoranti e lavorano nei turni di notte negli ospedali. Potrebbero non essere cittadini o avere la documentazione corretta, ma la stragrande maggioranza degli immigrati non sono criminali».
Budde aveva chiesto a Trump «di avere pietà delle persone nelle nostre comunità i cui figli temono che i loro genitori vengano portati via e di aiutare coloro che fuggono dalle zone di guerra e dalle persecuzioni nelle loro terre a trovare compassione e accoglienza qui».
Oltre 20.000 lettere di sostegno sono giunte alla vescova che ha ricevuto apprezzamento anche dall’Episcopal Church Executive Council nel corso dell’incontro avvenuto il mese scorso.
«Non posso dirvi quanto abbia significato per me ricevere lettere, telefonate, note, regali ed espressioni di gratitudine, sostegno e incoraggiamento», ha detto Budde. «Sono convinta che ci sia uno spirito di amore e bontà in questa terra che scorre attraverso tutti noi. E che ora è il momento per noi di stare insieme, di prendere coraggio gli uni dagli altri e imparare insieme come dobbiamo essere coraggiosi».
Nel videomessaggio, Budde ha esortato i sostenitori a “aggrapparsi alle cose buone di noi e del nostro Paese”, aggiungendo che “possiamo farcela, soprattutto se ricordiamo che non siamo mai soli e che quando uno di noi vacilla, ci sono centinaia di altri che rimangono saldi».
«Insieme, Dio lavorerà attraverso di noi per creare il tipo di società, il tipo di comunità che tutti meritiamo e che vogliamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi», ha continuato.
Il sermone ha attirato l’attenzione nazionale, con i sostenitori che lo hanno ritenuto un esempio di testimonianza profetica, mentre i detrattori inutilmente divisivo e di parte. Lo stesso Trump aveva chiesto a Budde di scusarsi per i suoi commenti, aggiungendo che credeva che fosse «una radicale di sinistra che odia Trump» e che fosse «cattiva nel tono, non convincente né intelligente».
Foto di Nasa Hq