Congo, la pace germoglierà dai campi

I progetti della Chiesa metodista unita per favorire la crescita economica e sociale nella regione orientale del paese, rimarginando i conflitti

Alcuni giorni fa abbiamo pubblicato la notizia dell’uccisione di decine di cristiani nella Repubblica Democratica del Congo, denunciata dall’ong Open Doors.

L’ondata di attacchi ha colpito all’inizio di giugno i villaggi nel Nord Kivu, una regione di cui abbiamo già scritto altre volte, contesa (insieme a un’altra provincia, l’Ituri) dal confinante Ruanda per le sue ricchezze minerarie, indispensabili ad alimentare le nostre tecnologie (telefonini, batterie elettriche…), il che rende questo conflitto “scomodo” e volutamente ignorato a livello internazionale. Il conflitto è alimentato anche da milizie come le Forze democratiche alleate (Afd), legate all’Isis, responsabili di massacri e violenze indicibili.

In questo contesto drammatico ci sono realtà, organizzazioni e chiese, che continuano faticosamente e instancabilmente a gettare semi di pace, come la Chiesa metodista unita (Umc), promuovendo iniziative in vari ambiti.

Nell’area episcopale del Congo orientale, per esempio (si legge in questo articolo), realizzano progetti in ambito agricolo che coinvolgono le comunità, per contrastare il conflitto inter-etnico e al tempo stesso combattere la crisi alimentare che colpisce la regione.

La collaborazione tra membri di gruppi etnici rivali, per prendersi cura di campi e allevamenti collettivi (capre e pecore), è uno strumento efficace per costruire una convivenza pacifica.

Nuovi progetti sono stati avviati, finanziati dalla rete missionaria e diaconale della Umc in Svizzera, Connexio Switzerland, puntando soprattutto sul lavoro delle donne, in particolare nell’altopiano di Uvira, nel Sud Kivu.

Lavorare insieme favorisce la comprensione reciproca e la coesione sociale, ha ricordato una mediatrice di pace locale, e tra le due comunità stanno persino cominciando a esserci dei matrimoni, cosa inconcepibile fino a qualche anno fa. Inoltre questo è anche uno strumento di empowerment e di autonomia economica per le donne, la cui condizione è doppiamente precaria.

Oltre a questo, vengono realizzati seminari, eventi musicali e di sensibilizzazione sui temi della pace, per aumentare la consapevolezza delle persone e favorire ulteriormente il processo di pacificazione. 

Come ha ricordato il vescovo Gabriel Yemba Unda, responsabile dell’Umc del Congo orientale, «l’evangelizzazione va di pari passo con la pace, e come cristiani siamo tenuti a portare pace ovunque».

Foto di repertorio via Istock: Repubblica Democratica del Congo: giovane donna in posa (credit: Alphorom; https://www.istockphoto.com/it/foto/repubblica-democratica-del-congo-giovane-donna-in-posa-per-la-telecamera-gm1092340252-293078458#)