50 anni di Acat-Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura

L’associazione fondata a Parigi nel 1974 su impulso delle parole del pastore valdese Tullio Vinay

 

Era il marzo 1974 quando il pastore valdese Tullio Vinay raccontò a Parigi dei metodi di tortura usati sui prigionieri politici in Vietnam. Hélène Engel, che ascoltò attentamente quelle parole, ne rimase talmente sconvolta che decise di impegnarsi in prima persona in un’azione di sensibilizzazione rivolta a tutte le Chiese… «Non posso dirmi cristiana e continuare a vivere come se non sapessi niente».

 

In quanto appartenente alla Chiesa riformata di Francia era profondamente convinta che un’azione del genere non potesse non essere ecumenica, e così, accompagnata da Edith du Tertre, rivolse un appello accorato a tutti i cristiani senza distinzione alcuna, e diede vita a quella che oggi si chiama Acat (Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura)

Il 6 dicembre 2024, ACAT celebrerà in Francia 50 anni di azione a favore dei diritti umani, di lotta contro la tortura, di mobilitazione per l’abolizione universale della pena di morte e di azioni in difesa del diritto di asilo. L’Associazione dei cristiani per l’abolizione della tortura organizza per l’occasione una celebrazione ecumenica presso la chiesa di Saint-Eustache a Parigi.

 

I tre copresidenti del Consiglio delle Chiese Cristiane di Francia, il pastore Christian Krieger (presidente della Federazione protestante di Francia), mons. Éric de Moulins-Beaufort, (presidente della Conferenza episcopale di Francia) e il metropolita Dimitrios, (presidente dell’Assemblea dei vescovi ortodossi di Francia) interverranno sul tema “Vegliare, resistere, sperare”.

 

 L’associazione desidera così onorare l’azione dei suoi attivisti e simpatizzanti, dei suoi collaboratori e dei donatori che hanno permesso di migliorare la sorte delle vittime e di liberare molte di loro dall’inferno della tortura.

 

Purtroppo il 6 dicembre coinciderà con il primo anno di chiusura della sezione italiana di Acat.

Così scriveva infatti  Massimo Corti, ultimo presidente di Acat Italia: «Vi comunico che ieri 6-12-2023, l’assemblea della associazione “Acat – Azione dei Cristiani per l’Abolizione della Tortura”, ha deliberato la chiusura definitiva dell’associazione stessa.

Questo è un passo che non avremmo mai voluto compiere ma, come abbiamo più volte detto, il nostro gruppo operativo-gestionale si era drasticamente ridotto per diversi motivi (anzianità, Covid, …) mettendo in crisi le nostre attività; avremmo avuto assoluto bisogno di nuove forze per portare avanti la nostra azione, ma non è stato possibile reperirle.


Molte sono state le vie analizzate ed esplorate, di cui alcune sembravano praticabili ma, alla fine, si sono rivelate senza sbocco.

Acat Italia chiude, ma lo spirito e lo slancio che ci hanno animati restano, come spero resti anche traccia delle tante attività realizzate e delle varie iniziative intraprese. L’animo umano è ricco di idee e spirito di iniziativa e vogliamo sperare che, presto o tardi, una nuova Acat possa nascere da qualche parte in Italia».

Anche noi possiamo dire con San Paolo (2 Timoteo 4:7): “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”.
Che lo Spirito del Signore assista sempre noi e tutti gli amici che con noi hanno collaborato per la comune battaglia contro la tortura e in difesa dei Diritti Umani».