Nuovo cielo e nuova terra

Un giorno una parola – commento a Apocalisse 21, 1

 


 

Ecco, io creo nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà più delle cose di prima

Isaia 65, 17

 

Il veggente Giovanni scrive: «Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi»

Apocalisse 21, 1

 

Il veggente Giovanni, vittima di persecuzione, è esiliato sull’isola di Patmos. Da là scrive alle sue comunità questa lunga lettera, che chiamiamo Apocalisse, cioè Rivelazione, per comunicare tutto quanto gli è stato rivelato in visione. Noi oggi siamo abituati ad associare la parola apocalisse con disastro, tragedia. Invece, questo è un libro che, anche se descrive visioni molto forti, spaventose, ha lo scopo di portare consolazione a queste chiese dell’Asia che erano perseguitate.

 

Le parole del nostro versetto si riferiscono agli ultimissimi tempi, dopo il giudizio finale. È tutto cambiato: i cieli e la terra che conosciamo noi non esistono più, non c’è più nemmeno il mare. C’è un nuovo cielo e una nuova terra, dove non ci sarà più sofferenza. Dio abiterà con gli uomini, non ci sarà più la morte né il dolore.

Queste parole di consolazione vanno molto bene anche per noi, oggi. Noi non siamo perseguitati come le sette chiese di Asia, ma viviamo in un mondo pieno di dolore: le guerre in corso, la violenza sempre più forte che provoca vittime innocenti fra le donne e i ragazzi. In un mondo che si chiude sempre di più all’accoglienza, alla tolleranza, noi credenti ci sentiamo sperduti, incapaci di agire.

 

Cerchiamo consolazione nella preghiera, nella partecipazione alla vita della chiesa; ma perdiamo di vista queste cose ultime di cui ci parla il veggente Giovanni. Forse può capitarci di leggere questi ultimi due capitoli dell’Apocalisse come una bella favola. Ma, al di là delle immagini simboliche che descrivono la nuova Gerusalemme, con una profusione di nomi di pietre preziose, può capitarci di perdere il senso vero di queste parole: un nuovo cielo e una nuova terra, dove non ci sarà più la morte e dove Dio abiterà con gli esseri umani. Quando ci prende l’angoscia, lo sgomento, rileggiamo queste parole di consolazione. Sono sicura che ci aiuteranno. Amen.