“Infilare gli anelli” della democrazia

Torna la Scuola per la democrazia della Fondazione Centro culturale valdese, alla terza edizione, dal 30 giugno al 5 luglio a Torre Pellice (To)

 

«Gli anelli della democrazia», questo il titolo scelto per l’edizione 2024 della Scuola per la democrazia, giunta al suo terzo anno, promossa dalla Fondazione Centro culturale valdese di Torre Pellice (To). Una sfida, all’inizio, che è stata ben accolta da soggetti molto diversi fra loro: studenti e studiosi, esperti e semplici cittadini desiderosi di approfondire tematiche della contemporaneità, associazioni ed enti culturali.

 

«Questa attenzione – scrivono gli organizzatori nel comunicato stampa – ci invita a proseguire, a inventare nuove formule, a correggere i limiti della nostra organizzazione. Siamo consapevoli che il momento storico, carico di drammatici conflitti troppo spesso semplificati nell’invocazione e nella pratica di guerre devastatrici, richieda la salvaguardia di spazi in cui attivare il pensiero critico, o semplicemente il pensare, il metter insieme cioè ragionamenti che aiutino a capire che fare, quali azioni sostenere, dove collocarci senza nasconderci dietro stereotipi interpretativi. La tradizione protestante è una storia che ci incoraggia, perché si è sempre misurata con il mondo, con le politiche dei princìpi e dei governanti, restando salda nei propri valori».

 

Qual è il senso di questo titolo apparentemente curioso, Gli anelli della democrazia? «L’anello sancisce un legame. È segno di un’alleanza, di una comunione di intenti, di una fiducia reciproca. Come cerchio chiuso rimarca il valore della parità. Soggetto di storie, miti e racconti, nel nostro caso ben rappresenta la colleganza con la democrazia che è sistema di governo e stile di vita, diritto e sentimento. Infilare gli “anelli” che compongono la democrazia, giornata dopo giornata, significa accettare le sfide verso la realizzazione sempre più completa della sua idealità». 

 

Molti i relatori e le relatrici che interverranno in tavole rotonde, laboratori e conferenze, dal mondo del giornalismo (ci sarà per esempio un confronto sul tema dell’informazione con Nello Scavo di Avvenire e Monica Perosimo de La Stampa, moderato da Gian Mario Gillio di Riforma), dell’Università (Roma, Bologna, Torino), della ricerca filosofica, teologica, sociologica…

 

Si comincerà domenica 30 giugno alle 17 con i saluti istituzionali e la prolusione di Claudio Fava, giornalista, già europarlamentare. Alle 20,30 Io so. Inchiesta sulla strategia della tensione, drammaturgia dell’Associazione culturale «Terra Terra» con «Articolo 21».

 

Tra i temi trattati nei tanti appuntamenti della settimana, per citarne solo alcuni, il conflitto mediorientale (con Paolo Naso), eresie e religioni (con Paolo Ricca, Elena Bein, Bruna Peyrot, Alessandro Saggioro, Alessia Passarelli, Ilaria Valenzi), le radio comunitarie (con Radio Beckwith evangelica), l’Europa fra integrazione e sovranismi (con Emanuela Del Re, Luisa Trumellini, Michele Vellano, Valdo Spini).

 

Tutte le informazioni sul programma e la partecipazione si possono trovare su https://fondazionevaldese.org/scuola-democrazia/

 

Chi intende partecipare a tutti i momenti della “Scuola” e non solo agli incontri aperti, deve iscriversi entro il 10 giugno; la partecipazione, comprensiva di vitto e alloggio, è gratuita, previo invio del proprio CV.