Catania. Una via per la pace

Da novembre 2023 ogni ultimo mercoledì del mese, una rete di associazioni si ritrova in via Etnea per domandare la fine di tutte le guerre. Presenti anche le Chiese battista e valdese della città

 

Da novembre 2023 ogni ultimo mercoledì del mese, dalle 19 per circa un’ora, una rete di associazioni si ritrova in Via Etnea all’altezza del civico 288 per domandare la fine di tutte le guerre.

Promotrici di questa iniziativa, insieme alla Cgil, all’Arci, alle Acli, all’Udi, all’Auser, al Sunia e a Disoccupazione Zero sono: la Rete catanese Restiamoumani Incontriamoci, impegnata da anni nella promozione dei diritti umani, della pace, della nonviolenza, dell’inclusione sociale, della lotta al razzismo, e #EuropeforPeace, coalizione di reti pacifiste che ha promosso e continua a promuovere, nelle città italiane e europee, manifestazione e iniziative per invocare la fine della guerra in Europa e nel mondo.

 

Aderiscono a questa iniziativa le Comunità delle organizzazioni laicali dell’Arcidiocesi di Catania e Generazioni Future Sicilia, nonché cittadini e cittadine che credono nella pace, nella solidarietà e nella nonviolenza.

Mercoledì 27 marzo oltre alla presenza del Coro Scatenato-Helin Bölek, che per l’occasione ha eseguito uno Stabat Mater, ha per la prima volta partecipato la sezione catanese del Coro Protestante Coro Nazionale Note di Pace, e l’accompagnamento all’oboe del Maestro Duilio Belfiore.

 

Ogni mese il coordinamento del sit-in è affidato a una delle realtà della Rete RestiamoUmani-Incontriamoci. Il 27 marzo è stata la volta delle Chiese battista e valdese di Catania, rappresentata da Silvia Rapisarda, pastora delle due chiese.

Molte le letture proposte: da bell hooks, scrittrice attivista africana americana, a Martin Luther King; due appelli: uno degli Ambasciatori e Ambasciatrici di pace delle Chiese Battiste italiane (letto da Gianandrea Paderni), e uno per lo sciopero mondiale contro la guerra (l’appello di Ginevra Bompiani e Barbara Alberti letto da Anna Bonforte Papale); la traduzione di un post della cantante israeliana Noa, e infine la lettura di “Non Credo” di Dorothee Soelle a cura di Silvana Governali.

 

«Siamo qui per chiedere la fine di tutte le guerre e oggi più che mai la voce della società civile deve alzarsi e farsi sentire a fronte di politiche europee e nazionali tutte incentrate a favorire l’industria bellica e a incrementare le spese e gli investimenti nel settore della cosiddetta difesa, nazionale e comunitaria. I leader europei si sono da poco incontrati e hanno decretato un alto grado di allarme per la sicurezza degli Stati europei, ritenendo come unica strategia per la nostra sicurezza prepararsi, e prepararci, alla terza guerra mondiale».