Non profanare il nome di Dio

Un giorno una parola – commento a Levitico 22, 32

 

Ascolta la meditazione:

 

 

Il Signore disse: «Non profanerete il mio santo nome»

Levitico 22, 32

 

Gesù dice: «Perché mi chiamate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?»

Luca 6, 46

 

Vi sono nella Bibbia delle parole che non riusciamo più a comprendere appieno. Una di esse è il verbo “profanare” presente in questa frase del Levitico. 

 

È vero che basta consultare un vocabolario per trovare il significato di una parola; così alla voce “profanare” leggiamo: “In senso religioso, annullare o compromettere il carattere sacro di cose, luoghi, persone, mediante colpe o atti che ne violino la sacralità”, ma chi di noi riesce a cogliere la terribile forza che quel verbo aveva nell’Israele biblico? 

 

Il capitolo 22 del libro del Levitico tratta delle istruzioni relative ai sacrifici e agli animali da offrire in olocausto che il Signore dà ad Aronne e ai suoi figli. Questioni di purità e di impurità che per noi contano poco o niente, ma che allora erano come i cartelli sui pilastri dell’alta tensione: “Chi tocca i fili muore!”. Sì, è questione di vita o di morte, perché anche qui si tratta di avere a che fare con un’energia che ti può incenerire. È la potenza tremenda della “Santità” del Signore che non tollera alcuna violazione. 

Se i riti vanno preparati e celebrati senza alcuna sbavatura, è perché riguardano il Dio Santo, là dove Santo vuol dire che solo Dio è veramente Dio, che cioè appartiene esclusivamente a se stesso, e non si confonde con nulla di creato, umani compresi.

 

Quando poi questo Dio Santo chiama Israele a essere anch’esso “santo”, ciò comporta la sua “santificazione”, che a livello rituale richiede l’osservanza scrupolosa di tutte le prescrizioni rituali, che mirano a separare da Dio stesso tutto ciò che gli è estraneo.   

Siamo mille miglia lontani dalla nostra sensibilità, e forse questo è addirittura un bene, ma non trovate anche voi che qui emerga qualcosa della forza dell’essere di Dio che noi abbiamo smarrito e che varrebbe la pena di ricuperare almeno un po’?