Prosegue la selezione del prossimo arcivescovo di Canterbury

Le parole del presidente della Commissione che sta valutando l’erede di Justin Welby

 

«Un processo di discernimento piuttosto che un processo di selezione» è come il presidente della CanterburyCrown Nominations Commission (Cnc), Lord Evans di Weardale, descrive la ricerca in corso del prossimo arcivescovo di Canterbury, guida spirituale della Comunione anglicana, dopo le clamorose dimissioni di Justin Welby accusato di scarsa attenzione nei confronti di almeno un grave caso di abusi sessuali in seno alla Chiesa anglicana e di cui era certamente a conoscenza.

 

Ex direttore generale dell’MI5, il servizio segreto britannico e membro nominato a vita nella Camera dei Lord, Lord Evans è stato nominato alla fine dell’anno scorso a presiedere il comitato di ricerca e nomina. «Da un punto di vista del dovere, ho sentito che era la cosa giusta da fare, e finora è stato anche estremamente interessante, e anche, a volte, gioioso» ha raccontato in un’intervista al portale inglese Church Times.

 

Cresciuto come battista, ma confermato come anglicano a vent’anni, Lord Evans frequenta la chiesa parrocchiale del villaggio in cui vive. Come per molte chiese parrocchiali, «riunisce persone di una varietà di tradizioni diverse per il culto insieme», qualcosa che considera «un punto di forza della Chiesa d’Inghilterra».

È anche una caratteristica che deve riflettersi nel prossimo arcivescovo, a suo avviso: «Deve essere qualcuno che possa accogliere e aiutare a prosperare le diverse tradizioni all’interno della Chiesa».

 

Il ruolo che svolge come presidente è quello di «aiutare la commissione a venire a una meta comune sul discernimento di chi dovremmo presentare al Primo Ministro», e questo comporta «consentire a tutti di far sentire e riflettere le loro opinioni».

I membri della Cnc non sono, spera, «lì come delegati del loro particolare pezzo della Chiesa», ma, invece, «presenti collettivamente per capire ciò che Dio potrebbe volere da un nuovo arcivescovo. E dovremmo venire, quindi, con una mente aperta».

 

«Siamo sulla buona strada» per un nuovo arcivescovo che sarà annunciato in autunno, dice Lord Evans: «È un processo aperto, inclusivo e consultivo».

 

Dalla sua nomina, Lord Evans ha parlato con la maggior parte dei vescovi diocesani, «in modo che possano dare la loro opinione sulla direzione in cui vogliono andare. Penso che essere l’arcivescovo di Canterbury sia un lavoro estremamente difficile, e chiunque sia disposto ad assumere quel ruolo piuttosto sacrificale deve essere sicuro che Dio lo stia chiamando ad esso».

 

Il prossimo arcivescovo potrebbe essere una donna? «Sì, potrebbe», dice. «Non c’è motivo per cui una donna non possa essere nominata. La consultazione pubblica ha dimostrato abbastanza chiaramente che ci sono molte persone che pensano che sarebbe davvero bello avere una donna arcivescovo per una serie di motivi, uno dei quali sono le questioni di salvaguardia sul tema degli abusi, ma questa non è affatto l’unica ragione».

Ma il messaggio generale che proviene dalle oltre 11.000 risposte alla consultazione pubblica è quello di avere un arcivescovo che possa offrire «una vera leadership spirituale» che possa «parlare in modo gentile, ma autorevole, con una voce cristiana, nella vita della nazione»,.

Per quanto riguarda il processo nel suo complesso, durante il quale i nomi di coloro che vengono presi in considerazione non vengono resi pubblici, e i membri della Cnc non sono autorizzati a parlare delle loro deliberazioni, Evans preferisce la parola “riservatezza” a “segretezza”: «È più probabile che saremo in grado di raggiungere il nome giusto se questo viene scelto senza pressioni esterne e speculazioni nei media» conclude.

 

 

 

 

Foto: Il presidente della Canterbury Crown Nominations Commission, Lord Evans di Weardale