La Buona Novella: Gorizia e Nova Gorica Capitali della Cultura

 La nuova rubrica della redazione dedicata alle buone notizie. Fino al 2004 un muro divideva le due città, oggi unite nell’importante riconoscimento europeo

 

Per chi ha vissuto a Gorizia, città di confine, era normale vedere un lungo muro divisorio pattugliato giorno e notte dalle truppe jugoslave. Sì, perché alla fine della II Guerra mondiale il territorio fu oggetto di contesa politica e fu diviso in due: il centro storico all’Italia e il resto dell’entroterra alla Jugoslavia, dove sorse la città di Nova Gorica. In Europa non c’era solo Berlino come esempio di città divisa, una c’era anche in Italia, con una storia forse poco conosciuta. 

 

Solo nel 2004 cadde il muro divisorio e l’accesso tra le due città non fu più controllato dalle due polizie di frontiera.

Nel momento in cui la Slovenia candidò Nova Gorica quale Capitale europea della Cultura, invitò Gorizia a unirsi a lei, così da essere nominate entrambe: Gorizia/Nova Gorica Capitale europea della Cultura 2025– GO2025! Per la prima volta due città ricoprono insieme questo titolo!

 

I preparativi sono stati fervidi: fondi europei sono stati stanziati per dei progetti a bando, per favorire la cooperazione tra le associazioni dei due Stati e per proporre eventi significativi non solo per il 2025, ma che potessero continuare e svilupparsi anche negli anni successivi.

 

Sabato 8 febbraio c’è stata l’inaugurazione ufficiale: il momento principale si è svolto nella piazza della Transalpina, dove un tempo passava il muro di divisione, alla presenza dei due capi di Stato, Nataša Pirc Musar e Sergio Mattarella; quest’ultimo nel suo discorso ha rivolto parole di collaborazione e cooperazione: «Se la cultura, per definizione, non conosce confini, essa nasce, pur sempre, come espressione di una comunità ma aperta alla conoscenza, alla ricerca comune, ai reciproci arricchimenti».