
È Dio che costruisce una umanità più giusta
Un giorno una parola – commento a Salmo 127, 1
Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori
Salmo 127, 1
«Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti». E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano
Luca 5, 5-6
Care lettrici, cari lettori, chi di noi è reduce da una semplice ristrutturazione di casa, sa che dovrà passare ancora un po’ di tempo perché si assestino varie emozioni e ragionamenti. Troppo cara, troppo grande, imprecisioni, errori, dimenticanze ecc.
Così impegnativa una banale ricostruzione, così rapida può essere la distruzione. Gli ultimi anni ci hanno insegnato purtroppo a confrontarci con questa dialettica: paesaggi di rovine filmati dai droni sono gli stessi dove c’erano abitazioni, centri commerciali, palazzi storici, stazioni, ponti e autostrade.
Edificare – distruggere – riedificare: sembrano i rintocchi di un pendolo stregato da ambizioni umane in bilico tra entusiasmo e scelleratezza. E per chi crede nel Dio rivelatoci dalla Bibbia? Sa che non è da solo nell’impresa ma che – si tratti della propria casa, di una ferrovia, di un villaggio di coloni o di uno stato –, c’è un “invano” con cui fare i conti. Perché c’è un altro, in realtà, che costruisce: il Signore, al quale il credente affida il lavoro.
Certamente anche con un’impresa edile è chiamato in causa l’esercizio della fiducia, ma fidarsi del Signore vuol dire garantire alla propria impresa le solide basi delle qualità di Dio: giustizia e misericordia.
Anche il pescatore di Torre Annunziata che prende il largo di notte sa bene che il proprio lavoro dipende da diversi fattori, che è esposto a fatiche e forse pericoli. Se la nostra fiducia incontra, però, la promessa di Dio, allora inizierà a moltiplicarsi. Magari la rete non si riempirà di pesci fino a strapparsi, ma si libereranno forze e idee per costruire una comunità umana più giusta e condivisa. Amen.