
La parola di Dio è più affilata di una spada
Un giorno una parola – commento a Ebrei 4, 12
«La mia parola non è forse come un fuoco», dice il Signore, «e come un martello che spezza il sasso?»
Geremia 23, 29
La parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore
Ebrei 4, 12
Se la Parola di Dio è una lampada al nostro piede, allora ci guida lungo il cammino, aiutandoci a non inciampare. Se, invece, la Parola di Dio è uno specchio, allora ci offre un riflesso, aiutando a modificarci. Entrambe sono immagini positive e confortanti.
Le cose cambiano, invece, se paragoniamo la parola di Dio a una spada a doppio taglio. Nel libro dell’Apocalisse il Cristo risorto viene addirittura rappresentato con “una spada a due tagli” che gli esce dalla bocca e con la quale, più in là, colpirà le nazioni con un’azione di distruzione piuttosto sconcertante.
Nel nostro testo, invece, l’azione della spada è rivolta a noi. Sebbene la Parola di Dio sia personificata, essa non viene identificata con la spada stessa bensì con l’azione che la spada compie, azione di giudizio volta a “dividere l’anima dallo spirito e le giunture dalle midolla”, una vera e propria operazione chirurgica per asportare “il peccato che così facilmente ci avvolge” (Ebrei 12, 1).
Questo strumento arriva dove noi non vogliamo arrivare, smascherando i nostri sotterfugi, sradicando le nostre povere illusioni, tagliando via tutto quel bagaglio di rimorsi e recriminazioni. Non è, badate bene, un intervento meccanico o robotico perché questa parola è vivente e taglia su misura. Inoltre, non è destinato a fallire perché è efficace. La domanda rimane: perché sottoporsi a un intervento che, come l’immagine della spada a doppio taglio suggerisce, non può che essere doloroso?
Esso fa parte dello sforzo che ci viene richiesto per poter entrare nel riposo promesso da Dio rimanendo “fermi nella fede che professiamo”. Nel nostro percorso di fede, simile a quello che contraddistingue questa lettera, servono anche immagini inquietanti che ci turbano. La Parola non è un’arma da brandire contro altri ma lo strumento che Dio usa per asportare “ogni peso di peccato che così facilmente ci avvolge” in modo che “corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta”. Il punto è decidere di farci operare o meno. Amen.