Firenze. «Quando il gioco si fa cura»

I videogiochi in ambito educativo e terapeutico: seminario della Diaconia valdese il 15 ottobre

 

Il gioco, specialmente quando è videogioco, può diventare patologia e creare dipendenze (Gaming Disorder). Ma allo stesso tempo, può essere una cura.

Ce lo racconta Pietro Venè, responsabile Area Minori della Diaconia valdese fiorentina parlando del seminario «Quando il gioco si fa cura. I videogiochi in ambito educativo e terapeutico», che si terrà martedì 15 ottobre. Il convegno è aperto a tutti, ma «naturalmente chi lavora nell’ambito dell’assistenza ai minori potrà ricevere delle informazioni su nuovi approcci ai vari tipi di problemi che emergono nella sfera digitale. Il digitale ormai fa parte delle nostre vite, da quando nasciamo, e non è in sé né positivo né negativo. La differenza la fa l’utilizzo, non lo strumento in sé: va tenuto sotto controllo, ma anche incoraggiato quando serve per “azioni virtuose”».

 

Finora ci si era focalizzati molto sui problemi derivati dal digitale, questo convegno vuole fare un passo avanti: «Questa volta siamo partiti dall’idea non di sottolineare i disturbi legati all’ambito digitale, ma i benefici che possono portare a tutti i livelli, per esempio nell’apprendimento.

Abbiamo svolto dei percorsi rispetto all’insegnamento scolastico attraverso la realtà aumentata: ci sono chiaramente delle resistenze da parte di alcune scuole e insegnanti, ma il punto è che attraverso questi strumenti (di cui ormai non possiamo fare meno, anche perché è lo strumento utilizzato dai giovani) è possibile portare nuovi modi di insegnare e formare, su qualunque cosa, anche aspetti culturali e valorizzi».

 

Il convegno rientra infatti in un percorso di due anni della Diaconia valdese legato al tema del Gaming Disorder e alla prevenzione, in cui sono stati raggiunti risultati importanti (si legge sul sito della Diaconia valdese): oltre 500 operatori formati in tutta la Regione Toscana; 13 videogiochi realizzati in altrettanti Istituti Superiori; l’apertura di un hub di VideoGameTherapy presso la sede fiorentina della Diaconia Valdese.

 

L’incontro si terrà dalle 9 all’Istituto Gould (v. dei Serragli 49) di Firenze ma anche online: nella mattinata, spiega Venè, «parleranno degli specialisti che hanno fatto propria questa capacità di comunicazione in ambito terapeutico e didattico. Nel pomeriggio le persone in presenza, in tre gruppi, proveranno “sulla loro pelle”, guidate da tre esperti, che cosa vuol dire imparare attraverso questi strumenti digitali. Infatti riteniamo che l’aspetto pedagogico non riguardi solo i ragazzi ma anche gli adulti, che farebbero bene ad apprendere l’utilizzo di questi strumenti, indubbiamente fonte di arricchimento».

 

Nel convegno della mattina, coordinato da Stefano Alemanno, già dipendente del Comune di Firenze (a cui va un ringraziamento particolare in quanto è stato l’ideatore e promotore di tutte queste iniziative, ricorda Venè), si parlerà quindi di «iperconnessione e fragilità adulta» con Tommaso Zanella, psicoterapeuta di Minotauro Milano, di «potenzialità e risorse dei nuovi linguaggi dell’adolescenza» con Matteo Zanon, psicoterapeuta della Cooperativa L’Aquilone di Varese, e del «gaming come spazio terapeutico ed evolutivo» con Francesco Bocci, ideatore della Video Game Therapy. Dopo la pausa sarà presentato la psicologa Sara Garuglieri e la sociologa Ester Macrì presenteranno il progetto «Good Gamer Toscana», infine Pietro Venè porterà una riflessione su Il dubbio digitale: che ne sarà dei nostri figli?».

 

Nel pomeriggio, coordinato da Venè, in tre laboratori interattivi condotti da Kingsley Ngadiuba (youth worker e scrittore, Ravenna), Gabriele Cannarozzo (media educator e musicista, Firenze) e Stefano Tamai (formatore e gamer, Bologna), si sperimenterà il videogioco This War Of Mine, la creazione partecipata di videogiochi con consigli e suggestioni per il loro utilizzo in salute mentale.

 

I cento posti in presenza sono esauriti, ma chi volesse partecipare a distanza può farlo iscrivendosi tramite questo link: https://bit.ly/4bHl0TZ 

Per partecipare online ci si potrà collegare al seguente link: https://meet.google.com/xae-abaa-qdm