«Gli otto di Martinetto»

La proiezione del documentario domani al municipio di Torino, a ottant’anni dalla fucilazione al Poligono di Tiro del Martinetto degli otto componenti del Comitato militare regionale piemontese

 

Il 5 aprile 2024 alle ore 17.00 presso Palazzo di Città (Sala delle Colonne) verrà proiettato il documentario «Gli otto del Martinetto» del regista Alessandro Rocca scritto insieme a Barbara Berruti, Chiara Colombini e Carlo Greppi.

 

A ottant’anni di distanza dalla fucilazione al Poligono di Tiro del Martinetto (già poligono di tiro, dopo l’8 settembre 1943 è scelto dalla Repubblica Sociale Italiana come luogo per le esecuzioni delle sentenze capitali. Oltre 60 tra partigiani e resistenti vi trovano la morte, ndr) degli otto componenti del Comitato militare regionale piemontese, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto), attraverso le carte del suo archivio, ha voluto ripercorrere le storie dei protagonisti di quel triste momento, sottolineandone il ruolo decisivo nell’organizzazione della Resistenza. «Nei primi giorni dell’aprile 1944 il processo e la fucilazione sembrano avere decapitato la Resistenza piemontese, che riuscì, nonostante tutto, a ricostruirsi nei mesi successivi. Quella vicenda segnerà profondamente, allora e così in seguito, la città e a guerra. Il Martinetto è pensato come luogo della memoria, così come oggi strade e piazze portano i nomi degli otto partigiani.

 

Il documentario verrà proiettato nell’ambito di un pomeriggio realizzato in collaborazione tra Istoreto, Anpi provinciale e Ancr.

 

Tra gli interventi e i saluti, quelli di Alice Ravinale, Paolo Borgna, Nino Boeti e Paola Olivetti. Alla proiezione seguirà un concerto di musica da camera e letture.

 

La storia

 

Nel 1883 il comune di Torino assegna il poligono del Martinetto alla Società del Tiro a Segno Nazionale che, nata nel 1837, precedentemente aveva un poligono di tiro nei pressi del Valentino. Nel 1934 termina l’utilizzo della struttura per fini sportivi quando una legge avoca alla Stato tutti i campi da tiro civili.

 

Nel 1943, dopo l’8 settembre, la Repubblica Sociale Italiana utilizza il luogo per compiere le esecuzioni delle sentenze capitali: più di sessanta tra partigiani e oppositori politici sono qui condannati a morte dal Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fascista.

 

Dopo la guerra il poligono viene smantellato, e trasferito alle Basse di Stura, mentre il Martinetto è riconosciuto d’interesse nazionale e adibito a sacrario in ricordo dei giustiziati: circondato da un piccolo giardino, realizzato nel 1967, rimane il recinto delle esecuzioni con una lapide che ricorda le vittime.

 

Il 5 aprile di ogni anno vi si svolge una cerimonia commemorativa che ricorda la fucilazione degli otto componenti del primo Comitato militare regionale piemontese (Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone, Massimo Montano, Giuseppe Perotti).

 

Intorno al 25 aprile, invece, ha luogo ogni anno una fiaccolata che parte delle Concerie Fiorio e arriva al Sacrario, sostando di fronte alla lapide dedicata a Luciano Domenico.