Dio dà senso al presente e luce all’avvenire

Un giorno una parola – commento a Apocalisse 21, 4

Conosceranno che io sono il Signore, quando spezzerò le sbarre del loro giogo e le libererò dalla mano di quelli che le tenevano schiave

Ezechiele 34, 27

 

Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate

Apocalisse 21, 4

 

Leggiamo i giornali o ascoltiamo i telegiornali e ci accorgiamo di essere inquieti, vorremmo che il mondo fosse diverso: ci sono violenze, guerre, sofferenze, troppo dolore, troppe ingiustizie: non riusciamo a dare una spiegazione al male e non sappiamo reagire concretamente, siamo troppo pochi, piccoli e insignificanti per incidere solo un poco. E restiamo fermi, immobili aspettando tempi migliori.

 

Chiediamo spiegazioni alla Bibbia ed essa ci dice che c’è Uno che siede sul trono che decide di agire per cambiare le cose; la Bibbia ci parla e ci dice: “Io faccio nuove tutte le cose”, non ci saranno lacrime, non ci sarà morte, né lutto, né dolore. Il male ha una fine, come pure la violenza, il dolore, il pianto. Il male non avrà l’ultima parola, perché c’è Dio!

 

Dio che ha – solo lui! – il potere di separare ciò che distrugge da ciò che costruisce e che fa crescere… E Dio sarà, anzi, è già stato in Cristo, nella sua morte e la sua risurrezione, la sconfitta del male… la morte della morte. È Lui che dà senso al presente, e luce all’avvenire.

Cristo ha sconfitto il male… una volta per tutte.

 

E allora questo futuro è già realtà, è il dono che ci viene dalla fede, e allora noi possiamo essere i testimoni e i portavoce del diritto di vivere, di amare ed essere amati, di perdonare e d’esser perdonati, di piangere e di esser consolati, di condividere e di essere saziati…

Vivere la novità di Dio non significa fuggire il presente cercando sogni e visioni nel futuro. Si tratta invece di guardare a Gesù, alla sua azione liberante, al cambiamento della grazia e della giustizia di Dio già in atto su tutte le cose, per poi agire nel presente.

 

Viviamo guardando a questo futuro e vedremo cambiare anche il nostro presente: come leggiamo nel profeta Ezechiele «Conosceranno che io sono il Signore, quando spezzerò le sbarre del loro giogo e le libererò dalla mano di quelli che le tenevano schiave» (Ez. 34, 27). Amen.