Ospedale “Agnelli” di Pinerolo: sistemi innovativi contro i terremoti
Partono i lavori di miglioramento sismico dell’Ospedale “Edoardo Agnelli” di Pinerolo, finanzianti con i fondi del PNC – Piano Complementare al PNRR, che prevedono un imponente intervento antisismico sulla parte esterna del presidio.
I lavori previsti coinvolgeranno il corpo storico D principale, il corpo E che ospita ambulatori, sala gessi, centro donatori e direzione medica di presidio, ed infine la centrale termica posta sul retro dell’edificio principale. La scelta progettuale è stata indirizzata verso opere di miglioramento sismico realizzate con strutture esterne, esoscheletri e torri dissipative che avranno il compito di assorbire le forze provocate da un eventuale sisma.
“Abbiamo optato per un progetto innovativo” spiega Franca Dall’Occo, Direttore Generale AslTo3 “che non impattasse sulle attività dell’ospedale. Non volevamo dover rinunciare a intere aree dell’edificio o dover sospendere ricoveri o attività chirurgiche. L’alternativa è stata quindi quella di concentrarci sulla parte esterna delle strutture, ricercando soluzioni tecniche nuove e innovative”..
L’edificio D è la parte storica del complesso ospedaliero, dove sono collocate le degenze di area medica. L’intervento prevede la realizzazione di 4 torri dissipative esterne in acciaio, su fondazione in cemento armato su pali. Saranno vincolate alla base su un appoggio centrale a cerniera sferica e su dispositivi di dissipazione dell’energia perimetrali, una sorta di giunto sferico con raccordi radiali attivi in tutte le direzioni, progettato per l’assorbimento delle onde.
Per realizzare i pali di fondazione, il cantiere dovrà far spazio alla perforatrice, che scaverà gli alvei per le fondamenta delle torri, con un ingombro finale di 6 m per lato, per un’altezza pari all’edificio, al quale le torri verranno ancorate con giunti orizzontali lungo la facciata e a sottotetto.
L’elevata efficacia del sistema a torri garantisce l’immediata operatività dell’edificio anche per azioni sismiche di notevole intensità.
Al completamento del primo scavo, cominceranno i lavori di realizzazione della carpenteria metallica in verticale, mentre la perforatrice si sposterà sull’area di cantiere successiva. La fase di scavo sarà quella più importante, dal punto di vista dell’impegno delle aree esterne e dell’impatto dei lavori, che comunque prevedono misure di contenimento del rumore, attraverso pannelli insonorizzanti appositi e salvaguardia delle fasce di riposo.
Il cantiere ridurrà l’area di parcheggio interna, ma manterrà l’accesso pedonale e delle ambulanze verso l’ingresso principale dell’ospedale per tutta la durata delle opere di realizzazione delle torri dissipative e degli ancoraggi.
L’edificio E si sviluppa a destra dell’edificio D, leggermente arretrato rispetto a via Brigata Cagliari. Ospita diversi ambulatori, l’atrio e la sala gessi, il centro donatori e al piano superiore gli uffici della direzione medica di presidio.
I lavori riguarderanno sempre la parte esterna, con la realizzazione di un esoscheletro retto da torri esterne in acciaio, su fondazione in cemento armato con pali, con una soluzione tecnica di tipo tradizionale, più adatta alle dimensioni e alle caratteristiche della struttura e meno impattante dal punto di vista dello scavo a terra.
Sul lato sud il cantiere coinvolgerà a fasi alterne le due rampe di accesso alla sala gessi, senza interrompere il transito di auto e mezzi ambulanza, che potranno comunque sempre utilizzare una delle due rampe.
La consegna del cantiere è avvenuta lunedì 19 febbraio. Prevede un investimento di 7.066.285 euro, la chiusura del cantiere entro il 2025 e il fine lavori definitivo entro la primavera del 2026.