Un poliambulatorio a prezzi calmierati per chi è più in difficoltà

A Torino una struttura in grado di offrire soluzioni mediche di qualità a costi accessibili, con particolare attenzione alle famiglie numerose o monoreddito e alla popolazione anziana

 

Avevo casualmente sentito parlare di questo poliambulatorio “Polis” a Torino da un’amica che aveva usufruito di una cura psicologica  a costo per lei sostenibile, per riuscire ad affrontare un periodo di grave dolore dovuto a un lutto, ed ora mi ritrovo a cercare di capire di più di questi servizi, contenuti in un palazzone a più piani, parlando con il direttore Piero Demetri (che è anche vicepresidente nazionale dell’Unione Sportiva ACLI, mi dicono qui) .

 

«Questo Poliambulatorio è incardinato dentro una cooperativa sociale -mi dice –  il “Gruppo Arco”, la cui presidente è la dott.Susanna Riva – ed è nato 15 anni fa con l’obiettivo di porsi su un mercato di cura legato alle fragilità, e per essere un punto di riferimento per i colleghi della cooperazione».

Infatti, in un contesto di crescente fragilità della nostra società, il mondo della cooperazione si è posto il problema di offrire una risposta concreta alle esigenza di cura dei cittadini, offrendo soluzioni di qualità a costi accessibili, con particolare attenzione alle famiglie numerose o monoreddito e alla popolazione anziana.

 

A questo proposito si è iniziato , con il contributo della Regione Piemonte un progetto per «attività e iniziative innovative in favore dell’invecchiamento attivo»: si tratta di quattro sessioni a scadenza settimanale – leggo sul depliant informativo –  condotte da una psicologa specializzata in neuropsicologia  in favore degli over-65 che possono essere a rischio di sviluppare disturbi cognitivi.

In questi incontri, verranno fornite «nozioni teoriche sulle funzioni cognitive e saranno proposti esercizi mirati , sia su supporto cartaceo che computerizzato, tarati sulle abilità individuali dei partecipanti. Gli argomenti trattati comprenderanno la memoria, la velocità di elaborazione dell’informazione, il ragionamento, l’attenzione e le competenze linguistiche. Al termine di ogni incontro, saranno forniti materiali supplementari per l ‘allenamento cognitivo, tra cui libri, risorse online, programmi e giochi, al fine di permettere ai partecipanti di proseguire autonomamente il loro percorso di mantenimento cognitivo».  Le attività sono a titolo completamente gratuito, è specificato.

 

Domando al direttore  se si tratta di un’opera di diaconia, benefica :  «Polis comunque si colloca sul mercato -precisa-pur mantenendo attenzione alle difficoltà sociali. È nato come un laboratorio odontoiatrico, e attiva poi altra branche, in particolare oggi tutta l’ortodonzia per i bambini; ci sono  inoltre la cardiologia, la ginecologia, la psichiatria e la neurologia, la dietistica, la logopedia.

E, attivata da dicembre, la dermatologia. Ci sono molte “malattie della povertà”, infatti, come la scabbia. In particolare abbiamo un’area psicologica che si occupa dei ragazzini e poi una per la terza età, con l’obiettivo dell’individuazione precoce della demenza. Gestiamo inoltre tre RSA, che , essendo piccole, possono presentare un quadro il più umano possibile: quella di Volvera, con 22 posti letto, quella di Moncalieri, con 34, e quella di Grugliasco, la più grande, con 70 posti letto. Ci occupiamo, riguardo agli anziani, della prevenzione della “palestra della mente”, con gruppi di 6-7 persone seguite da psicologi una volta alla settimana, con un costo per il paziente di 50E al mese: un progetto finanziato dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione CRT. Abbiamo delle convenzioni con le Asl, e ci sono situazioni in cui l’Associazione paga la visita ai soci; inoltre c’è una convenzione con l’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, che sostiene famiglie con difficoltà finanziarie e ci invia i pazienti, pagando in loro vece le fatture. È difficile mantenere un equilibrio tra la sostenibilità (il bilancio), essere un’impresa con dipendenti, stipendi etc. e la “sfida” dei prezzi calmierati».

Una grossa sfida davvero, in anni in cui assistiamo a una selvaggia privatizzazione del bene-salute…

 

Oltre ai vari laboratori, visito al piano superiore  un’opera di “Housing sociale”, progettata per chi ha bisogno di “un posto-casa”. Me ne parla la responsabile, Tiziana Valcasser, educatrice professionale.  «Questa iniziativa nasce quando il Comune si trova a dover dare un periodo di aiuto a persone sfrattate dalle loro case, e magari messe in alberghi dopo lo sfratto. C’è un regolamento comunale, ma non è stato ancora normato, queste sono considerate  solo come “casa vacanza”. La nostra struttura è una delle prime in città, con quella di Porta Palazzo. Abbiamo diverse comunità del Gruppo Arco, ad esempio la “casa Aurora”, che accoglie mamma e bambino su ordine del magistrato, o anche la “Casa Rondine”, per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati, nata 18 anni fa: c’era l’esigenza di un luogo dove poter farli transitare, in attesa della maggiore età e di un lavoro, contratti difficili da avere perché vengono chieste garanzie. Il nostro obbiettivo, perciò, è quello  di offrire non solo un posto in cui avere un alloggio, ma anche un aiuto».

 

Come arrivano qui le persone? «Possono  arrivare sia mandate dai servizi sociali, che da privati, da singoli cittadini. Per alcuni paga la retta il comune, altri lo possono fare in maniera autonoma; per alcuni progetti abbiamo anche un argent de poche, dei vantaggi per le persone che assistiamo, per i vari servizi, ad esempio per praticare il calcio, o per le cure odontoiatriche di Polis. Sono ragazzi dai 15 ai 18 anni, molti ora immigrati dall’Egitto, adesso ne ospitiamo quindici: vanno a scuola, fanno attività sportive, cerchiamo di seguire la loro crescita e il loro inserimento».

 

Quante cose utili da scoprire in questa città che talora ci sembra così disumana, con i senzatetto baraccati sotto i portici al freddo, mentre ci sono strutture e persone che sanno lavorare giorno dopo giorno, fattivamente e magari silenziosamente, nell’umile lavoro sociale…Questo ci dà speranza, ci fa bene al cuore.