Accadde oggi, 12 febbraio

12 febbraio 2002, inizia il processo a Slobodan Milosevic

 

 

Alla Corte internazionale dell’Aja per i crimini nella ex Jugoslavia il 12 febbraio 2002 il “macellaio dei Balcani” sale sul banco degli imputati: l’ex presidente Slobodan Milosevic è accusato di genocidio e crimini di guerra compiuti in Bosnia, Croazia e Kosovo.

 

Figlio di un catechista e di un’insegnante, entrambi morti suicidi, Milosevic è un oscuro burocrate del morente Partito Comunista – un «avanzo di segreteria», per parafrasare De Gregori – che si nutre di retorica nazionalista e riutilizza l’epopea serba al fine di trasformare una nazione disarmata dalla fine dell’Unione Sovietica in una nuova Grande Serbia. Sarà lui che nell’87, mandato dall’allora presidente Stambolić a calmare le acque in Kossovo, ecciterà la minoranza serba dichiarando “nessuno vi potrà più colpire”; e sempre lui che nell’89, nello stesso posto dove seicento anni prima si era tenuta la battaglia di Kosovo Polje, l’epica battaglia fra serbi ortodossi e musulmani, esalterà la promessa “nazione dei serbi”. Il successo è enorme: a novembre dello stesso anno, un milione di persone sarà ad applaudirlo a Belgrado.

 

Il resto è la cronaca di una guerra fratricida organizzata a tavolino: dalla conquista in dieci giorni della Slovenia da parte dell’esercito federale, all’attacco alla Croazia e all’invasione della Bosnia Erzegovina, fino al tragico epilogo di Srebrenica del luglio ‘95, enclave musulmana a ridosso dei monti della Serbia, dove furono uccisi sistematicamente tutti i musulmani maschi dalle truppe del generale serbo-bosniaco Mladic sotto gli occhi dei soldati olandesi delle forze di pace dell’Onu, mandati apposta per proteggerli. Ottomila cadaveri, che ancora dopo vent’anni emergono dalle fosse comuni, una tragedia che il Tribunale penale internazionale Onu ha sanzionato con la definizione irrevocabile di genocidio; una vergogna che il “macellaio” spartisce con la colpevole ignavia di un’Europa che non ha saputo – o non ha voluto – intervenire.

 

Come se non bastasse, “Slobo” ha nel suo non invidiabile curriculum anche i gravi crimini che le forze serbe commisero fra il ’91 e il ’95 in territorio croato. Anche se il processo al dittatore non sarà mai portato a compimento: Milošević viene trovato morto nel carcere dell’Aja la mattina dell’11 marzo 2006. La storia, però, non lo risparmierà.

 

 

Foto “Slobodan Milosevic and Joseph Lopez 330-CFD-DF-SD-03-00767” by Scene Camera Operator: SSGT Lance Cheung, USAF – 330-CFD-DF-SD-03-00767.jpeg. Licensed under Public Domain via Wikimedia Commons.