Conoscere Dio e la sua volontà

Un giorno un a parola – commento a Salmo 14, 2 

 

Ascolta la meditazione:

 

Il Signore ha guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere se vi è una persona intelligente,
che ricerchi Dio

Salmo 14, 2 

 

Ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo

II Pietro 3, 18

 

Uno teologo americano James Mays commentando il Salmo 14 acutamente osserva che l’immagine del Salmo, che presenta Dio che dall’alto cerca sulla terra almeno una persona intelligente, rinvia all’antica Grecia quando Diogéne il Cinico girava per Atene con in mano una lanterna accesa, in pieno giorno, per trovare, senza mai riuscirci, una persona onesta. 

 

Se ne potrebbe dedurre che solo chi crede in Dio sia una persona intelligente. Non lasciamoci sedurre da affrettate conclusioni. Il contesto storico del salmista c’informa di una società profondamente corrotta. La disonestà abitava indifferentemente nelle vite di tutti: religiosi o meno che fossero. La ragione di questa dilagante corruzione stava nel fatto che nessuno si sentisse in dovere di rispondere a qualcuno del proprio operato.

 

Nello stesso Salmo si afferma «che tutti si sono sviati, tutti sono corrotti». In  questa totalità c’è chi soffre, sono gli umili che sperano nel Signore come ultimo rifugio. Possono sperare grazie alla loro conoscenza di Dio. Quella particolare conoscenza auspicata nella seconda lettera di Pietro che permette d’iscriversi nell’elenco degli oppressi, dei discriminati. Ma comunque non è motivo di gioia sapere di essere un’infinita minoranza illuminata in una totalità perduta. La gioia potrà arrivare solo ribaltando la situazione quando tutti, tutte, e non solo una piccola parte, potranno crescere nella grazia e nella conoscenza della volontà di Dio, che non esclude nessuno. Amen.