Pace nella giustizia tra tutti i popoli
Un giorno una parola – commento a Isaia 2, 3
Ascolta la meditazione:
Molti popoli vi accorreranno, e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri»
Isaia 2, 3
Gesù, vedendo le folle, salì sul monte e si mise a sedere. I suoi discepoli si accostarono a lui, ed egli, aperta la bocca, insegnava loro
Matteo 5, 1-2
Il libro di Isaia si apre con questa visione della salita, di tutti i popoli, a Gerusalemme. Non si tratta di una conquista armata o di un pellegrinaggio religioso ma una visione, o meglio un auspicio, che ritroviamo, in forma lirica, anche nel Salmo 47, 9: «i capi dei popoli si riuniscano insieme al popolo del Dio d’Abramo, perché a Dio appartengono i potenti della terra». Il traguardo da raggiungere è la pace nella giustizia tra tutti i popoli. Non è solo una questione sepolta da tremila anni di storia, essa esprime, soprattutto oggi, una singolare attualità, capace d’interloquire e speriamo interagire con le drammatiche situazioni del nostro tempo.
Le tre grandi religioni monoteistiche possono, nel nostro tempo, riconoscersi in questo salire verso il Dio d’Abramo. E in questa salita hanno il loro posto, assegnatogli dai rispettivi testi sacri, nella pluralità che cammina verso una stessa meta. Qui il discorso, allargandolo a tutte le altre religioni, si farebbe lungo. Mi limito a formulare soltanto l’augurio che questo cammino interreligioso di pace prosegua in un confronto costruttivo senza offrire spazi a derive integraliste che sfociano in forme di violento fanatismo.
La visione dei popoli che camminano fraternamente insieme rimbalza anche nel libro di Michea (4, 3) che annota come alla luce dell’insegnamento dell’unico Dio: «i popoli impareranno dalle loro spade a fabbricare vòmeri, dalle loro lance ròncole; una nazione non alzerà più la spada contro l’altra e non impareranno più la guerra». Questo spirito profetico risuonerà ancora quando Gesù prenderà la parola, sul monte delle beatitudini, per svolgere, con calma e profondità, il suo insegnamento: «beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio». Un programma che attende ancora di essere pienamente assunto. Amen.