Il Cec denuncia la campagna russa volta a terrorizzare il popolo ucraino

«Gli attacchi rappresentano una chiara e scandalosa violazione del diritto internazionale e dei precetti morali fondamentali»

 

Il segretario generale del Consiglio ecumenico  delle chiese (Cec), il pastore Jerry Pillay, ha denunciato la continua campagna messa in atto dalla Russia per terrorizzare il popolo ucraino, «esemplificata dagli attacchi missilistici degli scorsi giorni su diverse città ucraine che hanno provocato almeno 30 morti e più di 160 feriti».

La Russia ha colpito obiettivi a Kiev, Odessa, Dnipro, Kharkiv, Lviv e altrove nelle prime ore del 29 dicembre, e ancora nei primi giorni del nuovo anno, colpendo fra l’altro un ospedale ostetrico, un centro commerciale ed edifici residenziali.

 

«Tali attacchi contro obiettivi civili – nella maggior parte dei casi lontani dalla linea del fronte – e gli evidenti sforzi della Russia per terrorizzare l’intera popolazione ucraina rappresentano una chiara e scandalosa violazione del diritto internazionale e dei precetti morali fondamentali», ha affermato  ancora Pillay. «Il Cec è impegnato a continuare a cercare modi in cui, con e attraverso le sue chiese membro, possa promuovere il dialogo, la pace e la fine della violenza e della paura che l’invasione russa ha inflitto al popolo ucraino».

 

Pillay ha poi concluso: «Mentre il nuovo anno muove i primi passi, il Consiglio ecumenico invita tutte le Chiese membro e tutte le persone di fede e di buona volontà a unirsi nella preghiera per un cambiamento di rotta da parte della leadership russa, per il rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, per la piena responsabilità per i numerosi crimini commessi e per una pace sicura e sostenibile per il popolo ucraino».

 

Photo: Ivars Kupcis/WCC