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Articolo21 e tante associazioni e cittadini in difesa della libertà di espressione

Una «passeggiata della legalità e in difesa della libertà di stampa si è tenuta ieri sera, 7 novembre, in concomitanza con l’audizione di Sigfrido Ranucci in Commissione Vigilanza Rai. In tanti ci siamo ritrovati al Pantheon», si legge sul sito di Articolo 21 liberi di… che ha promosso l’iniziativa, dopo che il direttore di Report è stato convocato (insieme al direttore dell’approfondimento Paolo Corsini) a seguito dei servizi giornalistici andati in onda nella puntata di Report dedicata a Silvio Berlusconi e Marta Fascina.

«Io mi sento libero in Rai. La libertà ci appartiene, è uno stato d’animo. Mi atterrò ai motivi della convocazione, spero non siano un’ipocrisia i tecnicismi con cui ci hanno convocato», ha detto Ranucci, mentre raggiungeva l’iniziativa.

«Siamo qui per solidarizzare con l’articolo 21 della Costituzione, contro l’idea di una Costituzione imbavagliata» ha affermato Giuseppe Giulietti, coordinatore di Articolo21. «Oggi messo in discussione è il pensiero critico. Ed è solo il primo passo. Chiederemo nei prossimi giorni a tutte le associazioni di promuovere una grande manifestazione a tutela del pensiero critico, non solo dei giornalisti, ma di tutti i cittadini».

Alla passeggiata erano presenti, oltre ad Articolo 21, anche Amnesty, Libera, l’Anpi, Indignerai. 

Molti i cartelli esposti a difesa della libertà di pensiero (prevista proprio dall’articolo 21 della Costituzione italiana) e a favore di Report e di Ranucci. 

Sono intervenuti anche il presidente Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), Vittorio Di Trapani, il segretario del sindacato giornalisti della Rai (Usigrai) Daniele Macheda, il leader M5s Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, oltre ai parlamentari Ilaria Cucchi e Walter Verini. La segretaria del Pd Elly Schlein ha inviato una nota di adesione all’iniziativa. 

«L’attacco a Report – ha detto Vincenzo Vita, membro della presidenza di Articolo 21 – è solo il segmento di una linea, quella che tende a voler chiudere tutti i programmi che possono dar fastidio al potere. Per parafrasare un motto che si diceva in tempi non poi così remoti: colpirne uno per educarne tanti».