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Conferenza Secondo Distretto: Lay Movement Council

Come spiegato anche ieri le chiese valdesi e metodiste sono raggruppate in quattro distretti che tengono annualmente la loro sessione a fine primavera. Vi partecipano i deputati delle singole chiese, i pastori, i diaconi, i responsabili di istituti e opere e degli altri organismi che risiedono nel territorio. Da ieri e per quattro giorni pubblicheremo i resoconti dei lavori delle quattro conferenze che si sono svolte in queste settimane. Oggi è il turno del Secondo Distretto, che raggruppa le chiese dell’Italia settentrionale e della Svizzera.

Ampio spazio è stato dedicato dalla Conferenza (Cd) del II Distretto alla discussione sul tema Essere Chiesa Insieme (Eci) e in particolare al Lay Movement Council

La Cd/2021, con gli atti 16 e 17, aveva dato mandato alla Commissione esecutiva distrettuale (Ced) di dedicare l’annuale Forum a Eci e di avviare un percorso di dialogo e riflessione sul Lay Movement Council. Da un lato la pandemia, dall’altro il cambio dei referenti nella struttura del Lay Movement Council non hanno permesso alla Ced di adempiere pienamente a tali mandati: in particolare la necessità di spostare il Forum su piattaforma Zoom, per l’aggravarsi della situazione pandemica nei primi mesi dell’anno, ha reso impossibile affrontare tale tema. Nella sua relazione la Ced segnala peraltro che vi è in molti fratelli e sorelle provenienti dal Ghana la consapevolezza di una maggiore integrazione con la realtà ecclesiastica italiana.

La Commissione d’esame, nelle persone del pastore Marco Emanuele Casci, di Liviana Maggiore e Francesca Sini, ha voluto sottoporre all’assemblea la necessità di proseguire questo percorso di riflessione sul ruolo del Lay Movement Council, in quanto questa struttura, pur essendo sorta con l’intenzione di favorire l’integrazione della componente ganaense, presenta un sostanziale punto di frizione con la nostra ecclesiologia, ovvero la distinzione tra clero e laici e laiche.

Il Lay Movement Council nasce nella Chiesa metodista del Ghana, come spiega nel suo intervento il deputato veronese Osei Agyeman, con l’intento di essere di aiuto al pastore nella comunità e prende a modello quanto descritto negli Atti degli Apostoli, in modo da poter sviluppare il tessuto comunitario in tutta la propria interezza. La figura del laico viene in aiuto al pastore, considerando la gran mole di lavoro che in ogni chiesa si trova ad affrontare. Oltre a ciò, continua il fratello Osei, nel contesto italiano, dove è presente dal 2002, il Lay Movement Council organizza incontri e convention, invitando sia gli esecutivi della Tavola sia quelli dell’Opcemi.

Il pastore Peter Ciaccio ha spiegato come il movimento provenga dalla tradizione metodista britannica: nella Chiesa metodista inglese, ha ricordato, la Santa Cena può essere presieduta solo dai pastori, evidenziando quindi una diversità di ruoli tra pastori e pastore e laici e laiche, che in altre realtà, come la nostra, si è persa. Il pastore sottolinea però come problematico il fatto che il movimento non risponda a un’assemblea, diversamente da tutti i nostri esecutivi. Ma laddove le nazionalità dei credenti sono numerose, come ha sottolineato la deputata della chiesa metodista di Milano, Annie Marcelo, la presenza di leader è un elemento molto importante poiché attraverso loro si crea un collegamento tra i membri e il pastore o la pastora, che viene reso partecipe delle diverse necessità e si sviluppa un lavoro collegiale molto proficuo.

Il delegato della Tavola valdese per il II Distretto, pastore William Jourdan, ha ricordato come questo dibattito non sia nuovo nelle nostre assemblee: era il 2011 quando il Lay Movement Council veniva accolto nella nostra chiesa come strumento per la mediazione tra ganaensi e italiani. Da allora molte cose sono cambiate, nella chiesa e nella società, così come probabilmente anche il ruolo del Lay Movement Council; un’analisi sul lavoro di questi anni e una riflessione sul suo ruolo in relazione alle nostre discipline è quindi sicuramente opportuna e saggiamente la Cd ha ritenuto di rinnovare il mandato alla Ced II Distretto, e darsi ancora un anno di tempo prima di giungere a delle decisioni.

Il Lay Movement Council non esaurisce naturalmente tutta la riflessione su Essere Chiesa insieme, cui tutta la nostra chiesa è chiamata, non solo le comunità che vivono questa esperienza, perché fa parte della nostra testimonianza dell’Evangelo di Cristo.