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Cambio di regole sul matrimonio omosessuale per i battisti inglesi?

L’Unione battista della Gran Bretagna (Bugb) ha avviato un processo di riflessione sull’opportunità o meno di consentire ai ministri di sposare persone dello stesso sesso.

Le regole attuali vietano ai pastori battisti di contrarre matrimoni con persone dello stesso sesso.

In una lettera del 2020 firmata da 70 membri del Bugb, la maggioranza dei quali sono ministri, si chiedeva formalmente di eliminare una riga presente nell’appendice 3 sezione 4.3 delle Regole sul riconoscimento ministeriale in cui il matrimonio è «definito esclusivamente tra un uomo e una donna».

Tale cambiamento significherebbe che qualsiasi ministro che ha sposato il proprio partner dello stesso sesso non commetterebbe più una grave cattiva condotta e non perderebbe il suo accreditamento.

In una lunga lettera che affronta la questione, il segretario generale dell’Unione battista, la pastora Lynn Green, ha dichiarato: «Ora dobbiamo rispondere a livello nazionale a questa domanda nata dalla base. Il processo è stato avviato dal Consiglio dell’Unione Battista a marzo perché il Consiglio è responsabile dell’approvazione di eventuali modifiche alle Regole di riconoscimento ministeriale. Il Consiglio è altresì consapevole del significato di ogni possibile cambiamento e si impegna a creare un processo che consideri e risponda a questa domanda in un modo che tenga in considerazione l’intero nostro movimento battista.

Mi scuso se è stata data l’impressione che qualsiasi decisione sarebbe stata presa senza consultazione. So molto bene che questo non è il modo in cui facciamo le cose come battisti».

L’Unione battista ha confermato che nessuna decisione sarà presa nella riunione del Consiglio di ottobre. Nei prossimi mesi si svolgeranno numerose conversazioni e una consultazione, ma non è stata fornita alcuna tempistica. 

Come parte dell’Unione Battista, le singole chiese hanno l’autonomia di stabilire le proprie regole per quanto riguarda l’accoglienza nei loro edifici dei matrimoni di membri dello stesso sesso. Quando il governo inglese ha cambiato la legge nel 2013 per consentire alle chiese di ospitare matrimoni gay, la Bugb ha detto che non sarebbe intervenuta, «sostenendo la libertà di ciascuna chiesa locale di determinare la propria opinione su questa questione».

Tuttavia, dopo ulteriori riflessioni, nel 2016 l’Unione battista inglese rilasciò una dichiarazione in cui esortava le chiese che stavano valutando la possibilità di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso ad «astenersi dal farlo per rispetto reciproco».

«Siamo d’accordo – ha ancora dichiarato la pastora Green – sul fatto che non dobbiamo avere fretta nel cercare una via da seguire. Crediamo che qualsiasi decisione alla fine debba essere vagliata in preghiera e con attenzione, coinvolgendo una consultazione significativa. È necessario riflettere molto sulle implicazioni delle varie opzioni possibili. Siamo profondamente consapevoli che la “posta in gioco è alta”».