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8 marzo, il protestantesimo francese indica le priorità per l’uguaglianza di genere

 

La Federazione protestante di Francia ha reso noto alla stampa alcune settimane fa le sue domande ai candidati alle imminenti elezioni presidenziali francesi che si svolgeranno ad aprile. L’obiettivo è che persone in posizioni di responsabilità – presidenti di chiese, operatori sociali protestanti ed esperti – sollevino domande vivaci e permettano ai candidati di rispondere e sviluppare i loro argomenti.

Il discorso si concentra su dieci temi, presentati da dieci esperti. I temi sono: “ecologia e giustizia climatica”, “autonomia e disabilità”, “uguaglianza di genere”, “laicità e posto delle religioni”, “razzismo e xenofobia”, “esilio e accoglienza dei rifugiati”, “giovani”, “povertà”, “Europa e giustizia sociale” e “solidarietà”». 

Oggi 8 marzo vi proponiamo le questioni legate al tema dell’uguaglianza di genere, prodotte dalla teologa battista Valérie Duval-Poujol, vicepresidente della Fédération protestante de France, presidente di “Une Place pour elles”, membro del Gruppo d’Orsay per chiedere ai candidati le misure che intendono attuare per rafforzare la parità di genere nella società.

«Pur compiacendosi di alcuni progressi, i protestanti rimangono mobilitati contro una serie di discriminazioni che persistono contro le donne nel nostro paese: disuguaglianze salariali, insicurezza del lavoro, minore visibilità nei media, sotto rappresentazione in politica, differenze nelle cure mediche dovute a certi pregiudizi di genere, ecc. La crisi dovuta alla pandemia di Covid accentua queste disuguaglianze e la pressione sulle donne. Nella convinzione che ogni essere umano è pienamente uguale davanti a Dio e che donne e uomini dovrebbero avere gli stessi diritti e opportunità in tutti i campi, i protestanti sono impegnati, insieme a molti loro concittadini, nella lotta contro la disuguaglianza di genere e la violenza contro le donne. L’uguaglianza tra donne e uomini non è né un’opzione né una misura tra le altre, ma una priorità strutturale: è un segno di quanto una società sia avanzata». 

«Con la crisi di Covid, la violenza domestica e intrafamiliare è aumentata drammaticamente – prosegue Duval-Poujol: violenza fisica, femminicidio, ma anche violenza psicologica e sessuale. Nonostante importanti sviluppi legislativi come la sospensione dell’autorità parentale per l’autore di femminicidio e l’aumento delle risorse di bilancio per sostenere iniziative come il rafforzamento della linea di assistenza 3919, gli sforzi devono ancora essere intensificati per combattere queste tragedie».

3 i punti chiave identificati dalla teologa da sviluppare:

1 Lotta contro la violenza domestica: formazione di professionisti (poliziotti, magistrati, medici, ecc.), aumento dei posti di alloggio per le donne in grave pericolo, apertura di centri per gli autori di violenza, ecc. 

2 Maggiore consapevolezza della parità di genere nell’istruzione primaria e secondaria. 

3 Uguaglianza sul lavoro: cercare l’uguaglianza nei salari, nelle posizioni di responsabilità e valorizzare il congedo di paternità e il congedo parentale unico. 

Citando il medico protestante Denis Mukwege, vincitore del premio Nobel per la Pace, che nel suo ultimo libro ha messo in particolare evidenza «la forza delle donne», Valérie Duval-Poujol giunge dunque alla domanda conclusiva cui tutte e tutti i candidati all’Eliseo sono chiamate e chiamati a rispondere:  «Quali misure pensate di attuare per  permettere l’espressione di questa forza delle donne nella nostra società e rafforzare la parità di genere?».