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Jacques Maury, pastore dell’unità

Il pastore Jacques Maury, ex presidente della Federazione protestante di Francia, è morto domenica 12 aprile all’età di 99 anni.

Presidente dal Consiglio nazionale della Chiesa riformata di Francia (Erf) dal 1968 al 1977, per tre mandati, ha poi presieduto la Federazione protestante di Francia per dieci anni dal 1977 al 1987.

È stato anche presidente della Cimade, l’agenzia protestante di soccorso alle persone migranti, dal 1989 al 1995.

Dal 1981 al 1990, ha presieduto un gruppo di lavoro congiunto tra il Consiglio mondiale delle chiese e il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. È diventato presidente di Cimade dal 1989 al 1995, occupandosi di accogliere i rifugiati e di aiutare l’integrazione dei migranti nella società francese.

«Sono molto grato, come molti, a quest’uomo che ho conosciuto durante tutto il mio ministero pastorale»  ha affermato Francois Clavairoly attuale presidente della Federazione protestante di Francia,  ricordando commosso che Maury era ancora presente alla cerimonia dei saluti e degli auguri della Federazione nel gennaio 2020, significando plasticamente ancora, nel suo centesimo anno di vita, il suo profondo attaccamento all’istituzione.

Il pastore Jacques Maury era nato il 10 novembre 1920 a Clamart (Hauts-de-Seine), figlio di Pierre Maury ed Elisabeth Meyer. Era nipote di Léon Maury, decano della facoltà di teologia protestante di Montauban. Suo padre Pierre fu pastore di Ferney-Voltaire dal 1925 al 1930, segretario generale della Federazione universitaria di Ginevra dal 1930 al 1924, pastore della parrocchia di Passy-Annunciation a Parigi accanto a Marc Boegner dal 1934 al 1956. Fu anche professore di dogmatica alla Facoltà di Teologia protestante di Parigi, dal 1943 al 1950 e presidente della Chiesa riformata in Francia dal 1950 al 1953 e fu lui a introdurre in Francia il pensiero e la teologia di Karl Barth.

Jacques Maury si laureò a Parigi nel 1937, e iniziò a studiare filosofia alla Sorbona nel 1938, studi contrastati dalla guerra. Andò a Bordeaux dove continuò la sua laurea in filosofia presso la Facoltà di Lettere. Si iscrisse alla Facoltà di Teologia protestante di Montpellier.

Raggiunse poi Ginevra, dove rimase per quattro mesi e conobbe Robert Martin-Achard e Max Thurian. All’inizio del 1942, fu mobilitato nei cantieri navali di Vichy, che abbandonò nel 1943. Rimase clandestino fino alla liberazione di Parigi. Fornito di documenti falsi, sarà pastore suffraganeo a Montrouge dal 1943 al 1944, nella parrocchia del pastore Albert Finet. Il 10 novembre 1944, si arruolò nell’esercito del generale Leclerc, di cui divenne cappellano ausiliare, su richiesta di Marc Boegner. 

Alla Liberazione, riprese gli studi di teologia alla Facoltà di Teologia di Parigi. 

Maury venne nominato parroco per il suo primo incarico in una parrocchia a Lezay, nel dipartimento di Deux-Sèvres, dove rimarrà per più di dieci anni. Successivamente, fu eletto a Parigi come segretario generale della Federazione francese delle associazioni studentesche cristiane (Fédé) dal 1957 al 1962, su proposta di Jean Bosc. Divenne, in veste di segretario generale, membro del Consiglio della Federazione protestante di Francia. Presiedette nel 1960, durante l’assemblea generale del Fpf a Montbéliard, il gruppo di lavoro sull’unità protestante.

Entrò quindi nel Consiglio Nazionale della Chiesa Riformata in Francia nel 1967. Fu eletto presidente della Chiesa Riformata in Francia nel 1968 e divenne al contempo vicepresidente della Federazione protesante. Fu nominato cavaliere della Legion d’onore (1968) e poi ufficiale della Legion d’onore (1995). Succedendo a Jean Courvoisier, fu eletto presidente della Fpf, la Federazione protestante di Francia, carica che ricoprì dal 1977 al 1987. Come sottolineerà il sociologo Jean Baubérot, il mandato di Jacques Maury rientrò in «un decennio di commemorazione», segnatamente contrassegnato da 1985, dal trecentenario della Revoca dell’Editto di Nantes. È sotto la presidenza del pastore Jacques Maury che prese forma una nuova tendenza del protestantesimo francese. Decennio caratterizzato da un forte allargamento del numero delle chiese membro della Fpf.