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Azione urgente per i più vulnerabili in Cisgiordania e Gaza

La Federazione luterana mondiale (Flm) esorta il governo degli Stati Uniti d’America (USA) a «riavviare immediatamente i programmi umanitari e di sviluppo in Cisgiordania e Gaza». Insieme ad altre Ong e organizzazioni religiose, la Flm ha scritto una lettera contenente l’appello rivolto al segretario di stato americano, Michael Pompeo, e all’amministratore dell’Agenzia per lo sviluppo internazionale USAID, Mark Green.

«Per rallentare il diffondersi del COVID-19 a livello globale, dobbiamo fare di più nei confronti delle popolazioni più vulnerabili», afferma la lettera inviata lo scorso 3 aprile. «Con risorse aggiuntive e opportune, possiamo salvare potenzialmente milioni di vite e mezzi di sussistenza».

Le Ong chiedono di poter immediatamente ampliare i loro programmi, e di sostenere finanziariamente gli ospedali di Gerusalemme Est in modo da evitare interruzioni al trattamento medico dei pazienti.

Agire è particolarmente urgente, afferma la lettera, in quanto «la situazione umanitaria che i palestinesi affrontavano prima dell’epidemia era già disastrosa e la presenza della malattia non farà che aumentare la sofferenza». Le Ong affermano che oltre il 60% della popolazione di Gaza soffre insicurezza alimentare e oltre la metà della forza lavoro è disoccupata. «A causa della disperazione economica, molte persone non hanno accesso nemmeno alle necessità di base utili per rallentare la diffusione del virus come acqua pulita e sapone. Gaza è anche una delle aree più densamente popolate della terra, con 2 milioni di persone che vivono in condizioni di sovraffollamento con scarso accesso alle cure sanitarie».

«Senza risorse aggiuntive per rallentare l’epidemia e i suoi costi economici, i sistemi sanitari già pesantemente indeboliti in Cisgiordania e Gaza, saranno presto spinti al collasso», concludono le Ong.

 

Photo: LWF/Albin Hillert