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Ospitalità eucaristica, incontro in Vaticano

«Papa Francesco apprezza l’impegno ecumenico dei Vescovi tedeschi e chiede a loro di trovare, in spirito di comunione ecclesiale, un risultato possibilmente unanime». In sintesi è quanto ha espresso in un comunicato stampa il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, arcivescovo Francisco Ladaria, al termine dell’incontro fra una delegazione del Vaticano e i rappresentanti della Conferenza episcopale tedesca, in merito alla questione dell’ospitalità eucaristica, la possibilità cioè per un coniuge protestante in una coppia mista cattolico-protestante di accedere alla comunione durante una messa cattolica.

Un documento che rappresenta un’apertura nel merito è stato approvato dall’assemblea dei vescovi cattolici tedeschi lo scorso 22 febbraio. Si tratta di una guida pastorale che finalmente prevede delle concessioni sulla condivisione della cena del Signore per le numerosissime coppie formate da un protestante e da un cattolico (circa il 30% dei tedeschi si dichiara cattolico e una stessa percentuale appartiene all’Ekd, la Chiesa evangelica in Germania). Ogni singolo caso verrà analizzato, ma l’indicazione generale è di valutare positivamente l’ospitalità eucaristica laddove la sua negazione rischi di minacciare l’integrità del matrimonio o la fede dei coniugi.

Nelle settimane seguenti sette vescovi tedeschi si sono rivolti al prefetto Ladaria e al presidente del pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, cardinale Kurt Koch per chiedere chiarimenti su un’iniziativa che i firmatari credono violi l’unità della chiesa perché scavalca decisioni che devono giungere dal Vaticano. Da qui l’accelerazione dell’udienza oltre Tevere, cui hanno partecipato vari vescovi tedeschi, fra questi il cardinale Reinahard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca, e per parte vaticana gli stessi Koch e Ladaria. Nel corso del lungo incontro proprio l’arcivescovo Ladaria ha riportato le parole di papa Francesco che in sostanza esorta i vescovi tedeschi a proseguire nel dialogo e a giungere possibilmente ad una decisione unanime. Nessun riferimento dunque ad un diktat calato dall’alto, ma il forte auspicio di una soluzione condivisa e non divisiva.

Sarà ora quindi il tempo delle diplomazie, dei dialoghi, nel tentativo di conciliare le posizioni. Del resto un documento approvato da cattolici e luterani a Lund (Svezia) il 31 ottobre 2016 affermava la «comune responsabilità pastorale» di rispondere alla «sete e fame spirituale» di molti fedeli che desiderano «ricevere l’eucaristia alla stessa mensa, come espressione concreta della piena unità».