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In Ucraina continua il sostegno dei battisti

È trascorso un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina, e nel paese continua il sostegno che viene dato dai battisti ucraini, anche attraverso la mobilitazione della Federazione battista europea (Ebf). In alcuni momenti, è quasi possibile dimenticare la guerra. Il pastore Igor Bandura, vicepresidente senior dell’Unione battista dell’Ucraina, ha riflettuto di recente su come la vita «normale» stesse tornando nella città di Irpin. «Non avrei mai pensato di essere bloccato nel traffico mattutino», ha scherzato. Quando è in chiesa, durante un culto domenicale, è quasi possibile dimenticare che il suo Paese è in guerra fuori dalle mura della chiesa.

La vita che continua è un segno di protesta contro la guerra. Tuttavia, le frequenti interruzioni di corrente e le sirene dei raid aerei ricordano alla popolazione ucraina che non vivono in tempi normali. Inoltre, le notizie di membri di chiesa feriti o uccisi incombono pesantemente. Un giovane leader della Chiesa della Trasfigurazione EHB di Lviv, ad esempio, è stato ucciso in combattimento. Una coppia di polacchi, Marek e Oleg, è stata colpita da un missile mentre con il loro furgone consegnavano aiuti vicino alla linea del fronte. Marek è ancora in condizioni critiche in ospedale, con schegge nell’addome.

Nonostante il dolore e la sofferenza che sopportano, i fratelli e le sorelle battisti continuano a dare generosamente e in cambio stanno raccogliendo con altrettanta generosità. Dall’inizio della guerra, un gruppo di dieci sorelle della Chiesa di Vinnytsia ha preparato oltre tre tonnellate di prodotti da forno per i bisognosi. La coordinatrice del ministero nella chiesa ha raccontato: «Si può semplicemente dire a una persona: “Dio ti ama”. Ma anche si può dare un piatto di minestra, parlare, abbracciare, piangere insieme. E poi dire che Dio la ama».

Le chiese continuano a riempirsi e a crescere. All’inizio di marzo la Prima Chiesa di Belgorod-Dnístrovsk, nella regione di Odessa, ha tenuto un culto battesimale per 30 nuovi fedeli provenienti da tre chiese, che si aggiungono agli oltre 3.000 battezzati nell’ultimo anno.