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Cambi all’orizzonte per la Federazione delle chiese protestanti svizzere

Tratto da Protestinfo.ch

Si può essere il rappresentante della più grande organizzazione protestante in Svizzera senza essere ordinati ministri di culto? Questa è la domanda che si sono posti martedì 24 aprile i delegati della Federazione delle chiese protestanti svizzere (Feps), riuniti in assemblea per completare la prima lettura degli articoli della nuova Costituzione che sarà l’ombrello sotto il quale opereranno le varie chiese cantonali riformate, la Chiesa metodista evangelica della Svizzera e la Chiesa evangelica di Ginevra. Una volta approvato in via definitiva il documento la Federazione muterà anche nome, e diventerà Eers, Chiesa evangelica riformata della Svizzera.

«Riteniamo che soprattutto per questioni di opportunità ecumenica sia molto importante avere come rappresentante una persona consacrata» ha affermato uno dei delegati, nel commentare e difendere il testo proposto dal Consiglio della Feps che andava in questa direzione. «Se vogliamo che la nuova Eers sia considerata un’ interlocutrice attendibile nei dialoghi ecumenici, abbiamo bisogno di un presidente consacrato» ha rincarato Sven Buchmeier, delegato della Chiesa metodista.

Ma numerose altre chiese hanno chiesto di eliminare dal testo tale requisito per la scelta della futura guida della Federazione: «Siamo in un periodo di clericalizzazione delle nostre strutture ecclesiastiche, mentre dal lago di Costanza al lago di Ginevra fatichiamo a trovare nuovi ministri di culto» ha commentato Andrea Zeller, presidente del Consiglio sinodale delle chiese di Berana-Giura-Soletta.

Ursula Stämmer della Chiesa di Lucerna ha richiamato il principio protestante del sacerdozio universale per ricordare che tutti i credenti sono uguali nella missione della chiesa, siano essi ministri di culto o meno.

«Sono stato responsabile per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della mia chiesa per 15 anni. Raramente ho percepito che il mio ruolo venisse guardato con minor considerazione perché sono una laica, e per di più donna. E le poche porte che mi sono state chiuse sarebbero state chiuse anche a una pastora o a un pastore» ha sostenuto Pia Grossholz, consigliera sinodale del Bernese.

Dopo il dibattito è quindi scomparso dal testo l’obbligo di esser consacrati per poter presiedere la futura federazione di chiese. Il voto è stato unanime. Il futuro presidente dell’Eers durerà in carica 4 anni, come gli altri membri del Consiglio e il suo sarà un mandato a tempo pieno. Dal testo sono scomparsi anche alcuni paletti che in molti avevano giudicato rischiosi perché volti a disegnare la figura di una leadership troppo accentuata, tanto che c’era già chi parlava di futuro “vescovo dei protestanti”.

Una seconda lettura si terrà a giugno a Sciaffusa, e il voto definitivo dovrebbe tenersi il 18 dicembre, se tutte le chiese riusciranno a mantenere la cronologia stabilita.

 
Nella foto la chiesa protestante Saint Pierre di Ginevra, la principale della città