La Buona novella. Chiese in “cammino”
La rubrica della redazione dedicata alle buone notizie
Da un po’ di tempo, anche nelle nostre chiese in Italia, si stanno conducendo sperimentazioni per rendere le chiese più vicine alla sensibilità di oggi: meno rigide e più dinamiche, superando “l’ottica del campanile”, unendosi per fare cose insieme, vivendo luoghi diversi… Una rivoluzione solo apparente, se ricordiamo che alle nostre origini, come chiese cristiane e come protestanti, stanno persone che si sono, letteralmente e simbolicamente, messe in cammino. E uno spostamento fisico, quasi sempre, porta con sé uno spostamento mentale.
I cammini che oggi pullulano, integrando l’aspetto turistico, storico-culturale e psico-spirituale, ne sono un esempio. Da Santiago alla via Francigena, fino alle “nostre” strade dei valdesi e degli ugonotti, che toccano Francia, Italia, Svizzera, Germania, che proprio in questi giorni festeggiano dieci anni.
E se applicassimo anche alle chiese l’idea del “passaporto” con i timbri da collezionare?
Ci ha pensato la diocesi episcopale di Pittsburgh, Pennsylvania, riprendendo un’idea delle chiese anglicane del Canada, per incoraggiare i propri fedeli a frequentare almeno alcune delle 23 chiese della diocesi. Lo scopo qui non è tanto turistico, ma mira a creare maggiore coesione fra le comunità, favorire gli scambi, le conoscenze, facendo sì che i fedeli escano dalla dimensione della “parrocchia” e siano stimolati da predicazioni con tagli e interpretazioni diverse. E, perché no, stimolare i celebranti con un pubblico che cambia continuamente, i “gruppi accoglienza” a essere… accoglienti verso i nuovi arrivati, e dare modo alle chiese più piccole e isolate, specie in campagna, o in difficoltà economiche, di ricevere nuova linfa.
Come ogni “cammino” che si rispetti, è previsto un libretto/passaporto da far firmare dopo la partecipazione a un evento: non solo funzioni religiose, ma anche concerti o incontri comunitari.
E allora… tutti in cammino!