Dove va il giornalismo?
Dal 22 al 25 ottobre a Torino i premi Pestelli, Schiavazzi, Morrione e Laganà dedicati ai lavori dei giovani
Torino torna a essere per una settimana la «Capitale del giornalismo fatto dai più giovani, il giornalismo delle idee, delle inchieste e dei valori. Dal 22 al 25 ottobre si terranno infatti sotto alla Mole i premi Pestelli, Schiavazzi, Morrione, Laganà, patrocinati dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dall’Ordine dei Giornalisti del Piemonte», ricorda le newsletter dell’Ordine.
Il primo appuntamento sarà quello di mercoledì 22 ottobre quando, alle 17 a Palazzo Ceriana Mayneri, la sede del Circolo della Stampa, verrà consegnato il Premio Pestelli andato alla migliore tesi di laurea sul giornalismo con un confronto sull’uso dell’intelligenza artificiale nell’informazione.
Il giorno successivo, giovedì 23, al Circolo dei Lettori, ci sarà la consegna del premio dedicato a Vera Schiavazzi (che vede Claudio Geymonat per Riforma – Eco delle valli valdesi e Gian Mario Gillio, per il Premio Morrione, nel comitato di Giuria), un evento che cade quest’anno nel decimo anniversario della scomparsa della collega evangelica alla quale è intitolato il riconoscimento. Per onorarne la memoria, «la premiazione sarà seguita da un confronto al femminile sull’impegno delle donne nel giornalismo». Premi, il Morrione e Schiavazzi, che l’Otto per mille della Chiesa Evangelica Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi «Sostiene da anni con convinzione, assegnando all’Associazione Amici di Roberto Morrione che lo organizza, e da due anni al Premio Schiavazzi, un contributo dai fondi che tanti contribuenti italiani ci assegnano con fiducia e che le nostre chiese sono impegnate a restituire interamente alla comunità civile in servizi che soddisfano alte finalità sociali, umanitarie e culturali – ricorda Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese –. Il giornalismo d’inchiesta e la stampa libera svolgono un ruolo fondamentale nel preservare la nostra democrazia. Saper comunicare è importante, poter essere informati è un diritto. I «giornalismi», al plurale, che auspichiamo sono quelli in grado di illuminare le periferie dimenticate, di far emergere ciò che è stato sommerso operando con educazione, cura dei dati trattati, discernimento, etica professionale e controllo delle fonti». Premi, questi, rivolti a «incoraggiare nella crescita e nelle opportunità professionali», ha ricordato infine Trotta.
Sempre giovedì 23, nella prestigiosa sede del Circolo dei Lettori, prenderanno il via le Giornate del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo (il nostro settimanale è media partner e referente a Torino per le giornate di premiazione) che quest’anno avrà come tema guida «Il limite assente».
A partire da venerdì 24, ci si sposta nella Fabbrica delle “e”, sede della Fondazione Gruppo Abele e di Libera Piemonte, verranno presentate le inchieste finaliste della 14ª edizione e l’inchiesta vincitrice della 2ª edizione del Premio Riccardo Laganà Biodiversity Sustainability Animal Welfare, insieme alla presidente di giuria da Sabrina Giannini.
Sabato 25 ottobre la serata conclusiva nella quale verrà proclamata l’inchiesta vincitrice.
Tutti i dettagli delle giornate di Torino e il calendario degli ospiti che interverranno potrà essere consultato su www.premiorobertomorrione.it e su www.casadeigiornalisti.it
I premi, ricorda l’Ordine del Piemonte «saranno occasione per momenti di riflessione sul giornalismo e molti degli appuntamenti saranno accreditati per la formazione continua: sarà possibile effettuare le iscrizioni a partire dal 29 settembre sul portale www.formazionegiornalisti.it».
«Per l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte – commenta il Presidente Stefano Tallia – è un onore poter ospitare queste manifestazioni, che ci offrono l’opportunità di riflettere sulle nuove forme di giornalismo e sulla direzione nella quale sta andando la nostra professione. Temi ancor più importanti in un tempo nel quale in molte parti del mondo si tenta di oscurare la libera informazione che è invece il cardine di ogni società democratica. Proprio dai lavori dei giovani arrivano però segnali di speranza che dobbiamo saper cogliere e valorizzare».
«Torniamo a Torino con cinque nuove inchieste – rileva Mara Filippi Morrione, portavoce del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo –, realizzate da undici giovani giornalisti e giornaliste under 30. Sono lavori investigativi che portano alla luce storie e fatti spesso trascurati dal resto dell’informazione. Questa edizione sarà accompagnata da incontri e dibattiti dedicati al tema dell’assenza di limiti: dalla guerra a Gaza agli altri conflitti nel mondo, fino al rischio sempre crescente che comporta la scelta della professione giornalistica, tra querele, spionaggi, precariato, minacce, fino al rischio della stessa vita».
«Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti – afferma il presidente Carlo Bartoli – sostiene con convinzione premi e iniziative che valorizzano il lavoro di giovani che scelgono la professione giornalistica. In un contesto che vede il giornalismo d’inchiesta sotto attacco, in Italia e nel mondo, l’informazione è sempre più un valore alto della democrazia. Mai come adesso è giusto e importante premiare chi è consapevole della responsabilità che questo mestiere richiede e lo sceglie con convinzione, mettendosi alla prova attraverso gli strumenti che la professione mette loro a disposizione».