La protezione che viene da Dio

Un giorno una parola – commento a Salmo 127, 1

 

 

Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori; se il SIGNORE non protegge la città, invano vegliano le guardie

Salmo 127, 1

 

Pregate per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità

I Timoteo 2, 2

 

Di recente è mancata mia mamma. Era malata da tempo, e ha trascorso gli ultimi due anni della sua vita pregando, perché era l’unica cosa che le riusciva ancora fare. Era una donna buona e mite, una buona cristiana, molto benvoluta nella nostra comunità. Aveva un debole per i dolci e per la musica, era una persona semplice, cosa che solitamente significa l’esatto contrario di stupida. Ci ha lasciato un gran vuoto, legato alla sua mancanza, a cui si somma la stanchezza delle mille cose di cui ci siamo dovuti occupare durante la sua malattia, e a quelle che ancora ci impegnano. Abbiamo ancora l’anima nel caos.

 

Ma sento di poter dire che la sua piccola città era protetta dal Signore, e che lei lo sapeva. Se una cosa mi ha lasciato in eredità, è stata proprio l’idea di costruire, di occuparsi di ciò che c’era da fare, in modo che la vita di noi tutti si sviluppasse sempre secondo il meglio. Ancora pochi giorni prima di morire, già malata da tempo, mi ha chiesto se poteva riposare, oppure se c’era bisogno che facesse qualcosa. Non voleva arrendersi all’idea di essere assistita in tutto, ma in fondo ne era grata. Pregare in continuazione le serviva, oltre che a tenere leggero l’animo, a tenersi occupata in qualcosa di bello e sano.

 

Era una piccola formica costruttrice, la mia mamma, ma era ben convinta che tutto il suo darsi da fare non valesse nulla se non fosse stato il lavoro di una buona cristiana, se il Signore non la avesse in qualche modo guardata e non le avesse sorriso. E io sono convinta che il Signore le sorrida ancora. Amen.