Pragelato-Strasse: la Colonia Valdese di Rohrbach in festa

In un villaggio tedesco dell’Assia la festa della memoria dell’esilio dei valdesi di Pragelato

 

A chi giunge la mattina dell’ultima domenica di giugno a Rohrbach, un villaggio tedesco dell’Assia, si offre lo spettacolo della festa della memoria dell’esilio. Le vie del paese, che aprono scorci su verdissime dolci colline, sono percorse la un lungo corteo in costume accompagnato dalla musica, in ricordo dell’arrivo in queste terre degli esuli pragelatesi, nel 1699. Chi non è nel corteo, è lungo la strada.

 

Sono trascorsi 325 anni ma la memoria è viva. In testa al corteo uno stendardo con lo stemma valdese «Lux lucet in tenebris», poi un torrente di cuffie bianche nel costume tradizionale. Non siamo a Torre Pellice né a Pomaretto, l’effetto è evocativo e spaesante. D’altronde la via principale del paese si chiama Pragelato-Strasse e la parallela Daniel-Bonin-Strasse.

 

Agli incroci principali la testa del corteo si ferma, rulla un tamburo e un banditore legge il decreto del Re: «Gli uomini di fede errata devono essere cacciati (…) i bambini minorenni saranno trattenuti e educati nella buona vecchia fede». Non ho potuto verificare questo testo, ma resta il fatto che dal 1685 la revoca dell’Editto di Nantes sconvolse le vite degli abitanti della Val Pragelato, all’epoca sudditi del regno di Francia. Da secoli avevano aderito al valdismo e quindi alla Riforma all’inizio del Cinquecento. Tra la conversione forzata al cattolicesimo o l’esilio molti scelsero questa seconda via, affrontando un lunghissimo e incerto cammino dopo aver abbandonando tutti i loro beni. Fu così che dopo varie vicende, guidati dai loro pastori, dalla Svizzera raggiunsero in Germania l’Assia-Darmstadt, dove furono accolti e fondarono le colonie di Rohrbach e Wembach-Hahn.

 

La festa che si è svolta il 29 giugno in una giornata soleggiatissima ha coinciso con i cinquant’anni del gemellaggio tra il comune di Ober-Ramstadt, di cui fanno parte i villaggi della Colonia Valdese, e il Comune di Pragelato. Nel 1974 l’amministrazione guidata da Alex Berton accettò la proposta, avviando un dialogo che si è arricchito negli anni. Quest’anno una delegazione di Pragelato è stata calorosamente ospitata in Germania e i suoi raffinati costumi tradizionali si sono accostati nel corteo a quelli valdesi.

 

Dopo la sfilata, nella Casa Comunale i due sindaci Massimo Marchisio e Tobias Silbereis hanno rinnovato con la loro firma l’accordo di gemellaggio, come già avevano fatto lo scorso settembre a Pragelato.

Durante il culto nel tempio valdese, presieduto dal pastore Christoph Lubotta, era palpabile la gioia di ritrovarsi come fratelli e sorelle, uniti dalla memoria e nella comune preghiera. È stato un culto rallegrato dalla musica, dal canto e dalla poesia. Daniele Balcet ha espresso la meraviglia del creato nel suo Poema alpino, tradotto in tedesco da Antonio Staude.

In conclusione sono risuonati nelle due lingue i versi che Remigio Bermond, poeta pragelatese, aveva scritto in occasione del gemellaggio: «Hanno baciato la terra che i loro avi hanno dovuto abbandonare a causa della follia degli uomini (…)

Hanno oltrepassato i valloni con le lacrime agli occhi e la morte nel cuore, ritrovando pace in terra di Germania…

Hanno potuto mantenere intatta la loro fede conservando nel cuore la piccola patria».