Dio apre davanti a noi un orizzonte di pace

Un giorno una parola – commento a Isaia 2, 2; 4

 

Avverrà, negli ultimi giorni che una nazione non alzerà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra

Isaia 2, 2; 4

 

Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore

Ebrei 12, 14

 

 

Sì, campa cavallo… Quante volte abbiamo ascoltato questo versetto? In quante occasioni lo abbiamo ripetuto o ascoltato ripetere in manifestazioni cui abbiamo partecipato per affermare il nostro desiderio di pace? Sono parole stupende, ma rischiano di diventare, come dice un’efficace espressione anglosassone, “acqua sulla schiena di un’anatra”, che scivola via senza che la diretta interessata se ne accorga.

 

Talvolta ho l’impressione che ci fermiamo solo all’inizio di questi versetti, all’annuncio che Dio muterà il nostro orizzonte bellico in pace, la storia del mondo in cammino di condivisione e riconciliazione. Ci aspettiamo che Dio agisca e dimentichiamo invece la fine dell’affermazione, forse perché qui dobbiamo entrare in gioco proprio noi.

Isaia non dice che Dio impone la pace. Invece Dio apre davanti a noi un orizzonte di pace, Dio rende possibile la pace, ma poi chiede all’umanità di agire conformemente alla nuova possibilità che dona.

Le nazioni non impareranno più la guerra: questa non è un’affermazione di principio, ma è il programma a cui Dio chiama l’umanità. È evidentemente un programma nel quale abbiamo ancora parecchio da imparare, come la storia e l’attualità ci insegnano in maniera drammatica. Ma diventa un programma possibile, perché è Dio a condurlo.

 

Le nazioni non impareranno più la guerra, significa in primo luogo che non se la insegneranno più l’una all’altra. Le nazioni non impareranno più la guerra vuol dire che le nazioni, cioè le persone che le abitano, cioè noi tutti cominceremo a insegnarsi vicendevolmente la pace e sappiamo bene che la pace si insegna semplicemente praticandola.

Questo è l’impegno cui siamo chiamate e chiamati; ma questo impegno ha senso perché Dio stesso ha fatto una precisa scelta di campo per la pace; se ne fa carico e chiede a noi, che poniamo la nostra fiducia in lui, di lasciare che la sua scelta guidi le nostre verso un’umanità che dimentichi come si fa a fare la guerra. Amen.