Montagne: un patrimonio prezioso
Cop28: «Le montagne sono fondamentali per l’equilibrio ecologico» si legge su uno dei report dell’Onu
«Le montagne, le aree ad alta latitudine e la criosfera, sono componenti fondamentali per l’equilibrio ecologico del nostro pianeta», si legge sul sito delle Nazioni Unite in uno dei report quotidiani realizzati per la stampa dalla Cop28. «Riconoscendo la loro importanza di fronte all’accelerazione degli impatti climatici, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici Cop28 ha evidenziato l’urgente necessità di colmare le lacune in materia».
Il 16° Forum dedicato a temi specifici, ha fatto luce sulle sfide affrontate dalle aree montane e ha proposto misure concrete per un intervento urgente nel 2024 nell’ambito del Programma di lavoro di Nairobi (Nwp), una rete di oltre 450 organizzazioni che lavorano per colmare le lacune di conoscenza e ampliare l’Azione di adattamento climatico nei paesi con una marcata presenza montana.
«Le montagne – si legge -, con la loro ricca diversità biologica e culturale, svolgono un ruolo cruciale per il sostentamento di milioni di persone. Nel 2010, quasi il 10% della popolazione mondiale – circa 671 milioni di persone – vive in regioni di alta montagna, un numero destinato a crescere fino a 736-844 milioni entro il 2050. Dal momento che il cambiamento climatico avrà un impatto significativo su queste aree geografiche, l’accesso alla conoscenza specifica è essenziale, affinché i paesi montani attuino azioni di adattamento efficaci».
I cambiamenti ambientali nelle zone di alta montagna, sono ormai evidenti e allarmanti. L’Asia centrale, ad esempio, ha perso oltre 1000 ghiacciai negli ultimi cinquant’anni; i ghiacciai delle Alpi svizzere hanno subito una perdita di volume del 10% in soli due anni e la copertura nevosa più bassa degli ultimi 30 anni è stata registrata nel 2022 nel Regioni alpine dei fiumi Danubio, Po, Rodano e Reno.
«Dobbiamo prenderci cura delle montagne, delle aree ad alta latitudine e della criosfera, e queste regioni a loro volta ci aiuteranno a prenderci cura delle persone e del pianeta», ha affermato Stefan Uhlenbrook, direttore del settore Idrologia, Acqua e Criosfera dell’Organizzazione meteorologica mondiale e professore universitario.
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