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Scuola per la democrazia, terminata la “Summer School”

Con la tavola rotonda sul tema «Per una democrazia di qualità», sabato 9 luglio, si è chiusa la prima parte di attività della “Scuola di democrazia”, il progetto promosso dalla Fondazione Centro culturale valdese e dal Collegio valdese, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma (Dipartimento Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo), il Centro Studi Confronti, la Scuola politica “Tullio Vinay” (Commissione Studi della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia), che si pone l’obiettivo di promuovere la cultura della partecipazione e della responsabilità pubblica. La settimana configurata come “Summer School”, si era aperta con la prolusione tenuta la domenica precedente dal senatore Luigi Manconi, dopo la lettura di parti significative della Costituzione repubblicana, svolte dall’attrice Gisella Bein. All’incontro finale invece hanno partecipato la parlamentare Anna Finocchiaro, Valdo Spini, presidente dell’Associazione delle Istituzioni culturali italiane (Aici), Michele Vellano (Università di Torino) e Stefano Tallia, presidente dell’Ordine dei giornalisti Piemonte. 

«La Summer School è stato un momento di avvio dell’ambizioso progetto della Scuola per la democrazia, che comprende varie tappe e direzioni – dice Bruna Peyrot, presidente del Direttivo della Fondazione Centro culturale valdese –. Oltre all’incontro estivo, che ne rimane il cuore, e i Laboratori (gestiti in particolare dal Collegio valdese), stiamo pensando a forme di coinvolgimento per categorie specifiche, come amministratori, giornalisti (tre giornate della Summer School hanno fatto anche titolo ai fini dell’aggiornamento professionale per 15 iscritti dell’Ordine del Piemonte) e gli interessati di qualsiasi età, poiché anziani e giovani, esercitando in ugual misura il diritto di voto, più che mai oggi hanno bisogno di approfondire le proprie culture politiche. La prima edizione della Summer School è stata davvero un’occasione di ossigeno mentale in un clima generale sempre più orientato al “pensiero unico” e al non approfondimento delle complessità geopolitiche».

Il direttore della Fondazione, Davide Rosso, sottolinea «tra le parole chiave che mi sembra siano venute fuori dalla Settimana, sicuramente la partecipazione e la speranza verso il futuro, che caratterizzano la democrazia ma anche l’attenzione che occorre porre verso di essa, la capacità che occorre mettere in campo per prendersi dei momenti di riflessione comune, perché – come è stato detto più volte nel corso dei lavori – la democrazia può anche essere reversibile. Proprio per questo ritengo che sia stato un momento utile quello trascorso insieme a un numero importante di persone, e penso che allo stesso modo sarà importante quanto riusciremo a mettere in campo nei prossimi mesi in termini di coinvolgimento di realtà che sui territori lavorano e sono attivi». Quindi, in prospettiva, anche Rosso rilancia: «La settimana apre al proseguo del progetto della “Scuola per la democrazia” con i toolkit che verranno predisposti per i laboratori e le proposte per i Centri culturali, le scuole, le chiese che vorranno farsi coinvolgere».