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11 luglio 1995: il massacro di Srebrenica

«L’11 luglio 1995, nella ormai ex Jugoslavia, si consuma il massacro di Srebrenica – ricorda il sito di Rai cultura

– . La città bosniaca, sotto assedio dei serbi guidati dal generale Ratko Mladić, è zona protetta dell’Onu e vi sono confluiti molti bosniaci dai territori vicini, in cerca di rifugio dalla guerra. Gli ordini di Radovan Karadžić, sono inequivocabili: “Creare a Srebrenica una situazione di totale insicurezza e disperazione”. 

Il generale Mladic svuota, perciò la cittadina della Bosnia orientale dai suoi 40 mila abitanti, musulmani bosniaci; trentamila fra donne e bambini vengono deportati e in pochi giorni 8000 uomini e ragazzi (12 mila secondo i parenti delle vittime) vengono massacrati. L’11 luglio 2010 il Parlamento Europeo istituisce il “Giorno della memoria per le vittime del genocidio di Srebrenica”. 

Mladić viene catturato il 26 maggio 2011 dopo 15 anni di latitanza. Accusato di genocidio e crimini contro l’umanità, sarà giudicato dal Tribunale dell’Aja».

Tra i libri sul tema segnaliamo quelli di Luca RastelloLa guerra in casa (1998 – Einaudi) e dove una serie di «immagini»raccontano storie diverse, «Il cecchino, figura principe nell’immaginario di una guerra sporca, carnefice per eccellenza, che prova a ricominciare a vivere in Italia. L’incubo di Izmet, prelevato dalla polizia di Spalato e massacrato perché mussulmano. L’assurda fine di Moreno Locatelli, ucciso a Sarajevo sul ponte di Vrbanja, durante una manifestazione di pace, da lui stesso ostacolata perché inutile. 

E una domanda: chi ha ucciso i tre italiani che trasportavano un carico di aiuti umanitari e avevano i documenti per espatriare una quarantina di vedove con i loro bambini? 

Grazie al lavoro compiuto da Rastello, già fondatore in quegli anni del Comitato accoglienza profughi ex Jugoslavia di Torino, il libro offre una serie di materiali e informazioni spesso trascurate.

E ancora: Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia. Libro di Paolo Rumiz(2013 con una nuova introduzione dell’autore.- Feltrinelli) è un reportage capace di svelare i veri meccanismi della guerra balcanica dietro i fraintendimenti e le mistificazioni. 

«La guerra, mette a nudo la verità degli uomini e insieme la deforma. Ci sono tanti aspetti di questa verità; uno di essi è la cecità generale – cecità delle vittime, degli spettatori (i servizi d’informazione occidentale, oscillanti tra esasperazione, ignoranza o rimozione dell’orrore e fra cinismo e sentimentalismo) e della “grande politica”, che nel libro di Rumiz fa una figura grottesca», parola di Claudio Magris

Infine: Alda Radaelli con Sabur. Racconti d’amore e di massacro(2008 – Infinito edizioni): «Vivere con la popolazione assediata, sotto le bombe e con la fame: è quanto Alda Radaelli, giornalista capace di suscitare grandi simpatie e antipatie, senza vie di mezzo, ha fatto a Sarajevo tra il 1992 e il 1995. Il risultato di questa esperienza dura e provante è questo libro, un affresco di una guerra sporca che ancora oggi (era il 2008 vero, ma…, ndr) condiziona gli equilibri europei e la vita di qualche milione di persone. Perché Sarajevo è un caso emblematico che incombe come una spada di Damocle su tutti noi europei».