Aosta, una chiesa che si apre al pubblico

Ha festeggiato 125 anni il tempio valdese nella via centrale della città valdostana: un luogo strategico per accogliere i molti turisti di passaggio

 

Nel 2025 la chiesa valdese di Aosta ha festeggiato 125 anni dall’apertura del tempio su Rue Croix de Ville. L’edificio, incastonato tra le case di questa via principale, esisteva già ed era sede della comunità valdese… quindi che cosa è cambiato nel 1900 e che cosa ci racconta della storia dei protestanti in Italia?

Ne abbiamo parlato con la pastora Milena Martinat, in servizio nella chiesa di Aosta, pochi giorni prima del culto dedicato a questo evento importante, tenutosi domenica 21 dicembre, con un momento di rievocazione storica, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni pubbliche ed ecclesiastiche.

 

Fin dagli anni Sessanta dell’Ottocento (come si legge in questa scheda curata dall’Ufficio beni culturali della Tavola valdese) esisteva una comunità valdese che si ritrovava nel piccolo edificio, che però solo tra il 1899 e il 1900 subì un completo restyling che portò alla creazione di un vero e proprio tempio. «Prima del 1900 i valdesi si incontravano in una stanza al secondo piano, – spiega la pastora – a cui si accedeva da un cortile interno, tramite una scala molto ripida, e le persone che si riunivano qui, per un certo periodo furono derise in città, perché si sapeva che quelli che venivano qui erano “diversi”… A Courmayeur c’era già un tempio da qualche anno, perché la una situazione culturale e sociale era diversa, ma con l’arrivo del pastore Jahier si ebbe anche qui l’apertura del luogo di culto sulla pubblica via, come lo conosciamo oggi, inaugurato il 26 agosto 1900. Nei documenti si legge che “una piccola cappella aperta sulla strada avrebbe potuto indurre gli indifferenti ad accostarsi alla predicazione evangelica”».

 

Questa deliziosa chiesetta aperta nella via centrale di Aosta, dove (come ricorda Martinat) si incrociano il cardo e il decumano romani, ospita, come altre in Italia, l’attività del “Tempio Aperto”, occasione di farsi conoscere all’esterno soprattutto per quelle chiese che sorgono in zone centrali, dove c’è un forte passaggio turistico.

Normalmente, spiega la pastora, «si aveva il tempio aperto durante la fiera di Sant’Orso (30-31 gennaio) e durante la “foire d’été”, fiera dedicata al legno e all’artigianato, il primo sabato di agosto: ho proposto al consiglio di chiesa di aprire durante l’estate, contando sul fatto che ci troviamo nel cuore della città, in una zona pedonale, con un grande passaggio. Con mia figlia Noemi abbiamo fatto questo esperimento, anche diffondendo locandine in 5 lingue nei campeggi, negli uffici turistici, assaporando una dimensione diversa, con tanta curiosità da parte dei valdostani che varcavano per la prima volta la soglia del tempio…». Il risultato è stato positivo: «Credo che ci siano grandi possibilità di apertura, di farci conoscere e di far conoscere la predicazione dell’evangelo nella quotidianità, in questa città che può apparire a tratti un po’ assonnata e concentrata sul turismo».

 

Questa esperienza ha fatto emergere anche aspetti inattesi come… gli orari di apertura migliori!

Di solito i templi si tengono aperti tra le 10 e le 12 e le 15 e le 17… e invece? Racconta Noemi: «Abbiamo scoperto che dalle 11 alle 14 e dalle 18 alle 20 c’è più possibilità che le persone entrino in chiesa e abbiano la curiosità verso la realtà della nostra chiesa…». Abitando sopra il tempio, è stato possibile monitorare facilmente il flusso…

Un suggerimento utile per chi propone il “tempio aperto” o vorrebbe iniziare!

 

Qui la videointervista andata in onda su Radio Beckwith evangelica: