Dio ascolta le nostre richieste di aiuto

Un giorno una parola – commento a Matteo 14, 30-31

 

 

Nell’angoscia gridasti a me e io ti liberai

Salmo 81, 7

 

Pietro, vedendo il vento forte ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?»

Matteo 14, 30-31

 

Il Salmo 81 – che è il primo testo propostoci per oggi dal Lezionario nel quale leggiamo “Nell’angoscia gridasti a me e io ti liberai” – è attribuito ad Asaf, capo dei cantori al tempo di Davide. I suoi Salmi esprimono sentimenti forti e ricordano che il Signore è sempre disposto a soccorrere coloro che gli si affidano. Matteo descrive la situazione di pericolo mortale in cui Pietro rischia di annegare nel lago in tempesta. Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù chiede ai suoi discepoli di precederlo in barca sull’altra riva.

Gesù congeda la folla e si ritira a pregare. La barca con i discepoli, rischia di andare alla deriva a causa del forte vento contrario. Dopo alcune ore Gesù decide di raggiungerli, camminando sulla superficie dell’acqua. Dopo un momento di sbigottimento in cui pensano di trovarsi di fronte a un fantasma, i discepoli sono rassicurati da Gesù.

Colpito da quanto è accaduto, Pietro desidera raggiungere il Signore; tuttavia, dopo un iniziale entusiasmo, egli ha paura del vento e comincia ad annaspare fra le onde, finendo letteralmente con l’acqua alla gola: terrorizzato, chiede aiuto a Gesù che lo afferra prima che la situazione precipiti.

 

Il rimprovero di Gesù evidenzia la fragilità della fede di Pietro. Pietro parte bene, perché cammina verso Gesù, ma, appena si lascia intimidire dal vento forte e distoglie lo sguardo da Gesù va a fondo.

Trovarsi con l’acqua alla gola è l’espressione che ben descrive l’angoscia di una persona che si trova in situazioni disperate. Pietro è stato sopraffatto dalla paura di essere travolto dal vento e dalle onde, il terrore si è impadronito di lui, tuttavia, il suo grido di aiuto l’ha salvato all’ultimo momento. Gesù e Pietro salgono sulla barca e il vento si calma; i discepoli riconoscono in Gesù il Figlio di Dio e il racconto termina con la guarigione di malati che per la loro malattia si trovavano con l’acqua alla gola.In ogni tempo il Signore ascolta le nostre invocazioni e non ci abbandona. Amen.

 

Immagine: Antonio de Bellis (cerchia di Paolo Finoglio), Pietro salvato dalle acque, 1635-40 ca.