
Far dono di noi in ogni stagione della vita
Un giorno una parola – commento a Giovanni 21, 18
Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri
Proverbi 3, 5-6
Gesù disse a Pietro: “In verità, in verità ti dico che quando eri più giovane, ti cingevi da solo e andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti”
Giovanni 21, 18
Il nostro è un mondo dominato dal produrre e dal vendere, un mercato globale di persone e di merci in cui conta soltanto la produttività. E per produrre si deve essere attivi, pronti, svegli. Insomma, è un mondo in cui la malattia, la lentezza, l’anzianità, non sono consentite. Non a caso oggi viviamo il desolante fenomeno per cui la parola “vecchio” non solo non è più un termine che suscita rispetto e ti fa alzare in piedi, ma è quasi un insulto. In questa situazione le parole che Gesù dice a Pietro, parlandogli sulla sua futura morte (subito dopo, infatti, l’evangelista scrive: “Disse questo per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio”, fanno della vicenda umana dell’apostolo una “parabola” che ci fa dono di un senso tutto nuovo della vita e delle sue stagioni e ci aiuta a vederci in un modo diverso.
Finché Pietro è stato e sarà in grado di “cingersi da solo” e di “andare dove vuole”, finché cioè ha deciso e deciderà lui della sua vita, ha fatto e farà solo pasticci. Se ricordate, subito dopo la confessione di fede a Cesarea di Filippo, non ha esitato a rimproverare Gesù che annunciava la sua croce, e così s’è meritato l’appellativo di “Satana” (Mt 16, 13-21); epoi c’è stato il suo rinnegamento (Gv 18,15ss.). E anche dopo il colloquio di oggi combinerà altri guai: pensiamo al suo contrasto con Paolo in Antiochia (Gal 2, 11-21). Ma quando sarà vecchio e “un altro lo condurrà dove non vorrebbe”, allora finalmente potrà glorificare Dio. C’è qui davvero un prezioso insegnamento per tutti e tutte noi. Quando non potremo far più niente, quando per la mentalità del mondo non saremo più produttivi, potremo fare quello che solo conta veramente: far dono di noi stessi per amore e così dare anche noi gloria al Signore. Amen.