
Arabia Saudita. Impiccato Turki al-Jasser
Il giornalista scomodo che aveva denunciato casi di corruzione e che difendeva i diritti umani è stato giustiziato dopo aver trascorso sette anni in carcere
Mentre il mondo guardava altrove, il 15 giugno l’Arabia Saudita ha confermato nel modo più drammatico possibile – dopo il brutale assassinio, nel 2018, di Jamal Khashoggi – che i giornalisti che esprimono critiche contro il potere sono nemici da eliminare.
Turki al-Jasser è stato impiccato dopo aver trascorso sette anni in carcere: ufficialmente per «terrorismo» e «tradimento», ma i gruppi per i diritti umani sostengono che a causare il suo arresto, e poi l’esecuzione, siano stati dei post su Twitter (ora X) in cui aveva denunciato casi di corruzione all’interno del regno saudita.
Al-Jasser era molto noto nel mondo arabo: aveva seguito le «primavere» del 2011, si occupava anche di diritti delle donne e aveva gestito, dal 2013 al 2015, un blog assai seguito.