
L’opera di testimonianza
Un giorno una parola – commento a II Timoteo 4, 17
Il Signore è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore
II Samuele 22, 2
Paolo scrive: «Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse pienamente proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato liberato dalle fauci del leone»
II Timoteo 4, 17
Le due lettere destinate a Timoteo, raccolte nel Nuovo Testamento, offrono la possibilità di gettare lo sguardo all’interno dell’attività apostolica di Paolo. Le argomentazioni rivolte al suo collaboratore rivelano una situazione drammatica. Per illustrarla, Paolo utilizza immagini bibliche. Come quelle tratte dal Salmo 22, v. 1, lo stesso che Gesù citò sulla croce («Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?»), Salmo in cui si evocano «grossi tori che mi hanno circondato, attorniato che aprono la loro gola contro di me come un leone rapace e ruggente» (vs. 12-13).
La condizione in cui versa Paolo è la prigionia, molti suoi collaboratori e collaboratrici sono lontani o hanno preso altre strade. A condividere concretamente il suo apostolato restano in pochi. E lo fanno mettendo a rischio la loro stessa vita. Paolo non rinuncia sino all’ultimo a tessere la tela di amicizie, fraternità e collaborazione nel compito comune. L’opera di testimonianza, suscitata dal Signore, non si esaurisce nell’agire personale. Testimoniare di Cristo è la vocazione di tutti credenti alla quale Paolo, come altri, sente di dover rispondere in prima persona. Tempo prima aveva scritto alla chiesa di Corinto: «se evangelizzo, non debbo vantarmene, perché necessità me n’è imposta; e guai a me se non evangelizzo!» (I Cor. 9, 16).
Gli anni sono passati ed è un miracolo che dopo tutte le difficoltà attraversate Paolo sia ancora vivo e possa comunicare. Egli è ormai agli sgoccioli, verrà presto giustiziato. Timoteo, a cui scrive, è più giovane e con lui tanti altri ed altre che hanno accolto l’evangelo. La testimonianza di Paolo non morirà con lui. Proseguirà e si svolgerà in modalità e località diverse da prima. Coloro che amano il Signore costituiscono una rete che continua ad essere riparata e rilanciata. Di generazione in generazione. Sino ad oggi. Sino a che Dio vorrà chiederci personalmente di testimoniare di Lui utilizzando la sua Parola. Essa, storicamente arriva da molto lontano e, oggi, si rivolge a noi in Cristo. Amen.