Milano. I colori della pace

La mostra inaugurata alla libreria Claudiana, nata come reazione alla guerra in Ucraina, è un messaggio contro tutte le guerre

 

Un tram dipinto arcobaleno, e color arcobaleno anche calzettoni, uno zerbino, bandiere alle finestre, sui balconi, davanti ai pulpiti, sugli ombrelli e sugli ombrelloni, verniciati sul manto della strada, ornamento di un cappotto, festoni appesi alle case sulle strade, ma anche su mutande stese ad asciugare, sulla parete di una libreria, sulle grate, sulle cartoline… sono decine di fotografie dedicate alla bandiera “dei sette colori” che formano la mostra Dettagli di pace inaugurata venerdì 16 maggio in sala Claudiana a Milano, dove resterà aperta per un mese, dando la possibilità di acquistare fotografie e cartoline. La mostra sarà esposta fino al 15 giugno, da martedì a sabato 9-13 e 15-19.

 

L’ideatrice della mostra, con l’aiuto di Floriana Bleynat, è Laura Baldassini, che racconta così l’origine di questa iniziativa così particolare:. «Ho cominciato nel periodo del 2022 che ha fatto seguito all’invasione dell’Ucraina. In mezzo alle tremende notizie della guerra l’unica cosa che mi consolava un po’ erano le bandiere della pace che spuntavano da tutte le parti, non solo in manifestazione. Mi davano l’idea di non essere sola con il mio desiderio di oppormi alle immagini di morte e devastazione che ci arrivavano da quella terra invasa. Allora è stata un’ispirazione quella di postare una bandiera al giorno su Facebook e su Instagram, Era un modo per iniziare le mie giornate con un pensiero positivo e di speranza. E così è cominciata, senza che l’avessi progettata, una vera avventura, perché non mi aspettavo proprio di dare l’avvio a una valanga di immagini che hanno cominciato ad arrivarmi da amici e amiche dappertutto. In realtà infatti la mostra è una selezione da centinaia di fotografie che ho ricevuto».

 

La bandiera con i sette colori dell’arcobaleno è nata nel 1961 con la prima marcia della pace ideata dal movimento non violento da Perugia ad Assisi . Si era ispirata alla bandiera del filosofo Bertrand Russell nel 1958 contro il nucleare. E nel 1912 l’aveva inalberata anche il pastore metodista James Van Kirk nell’Ohio. Ma è questo periodo storico che l’ha vista diventare un simbolo così diffuso e popolare. Forse perché come si legge nell’intervento del filosofo Karl Jaspers nel libro Verrà la pace e avrà i tuoi occhi (i cui proventi andranno a Emergency): «Non basta trovare nuove istituzioni, dobbiamo modificare noi stessi, le nostre opinioni, la nostra volontà etico-politica». E la bandiera esprime con estrema semplicità ed efficacia il desiderio di pace di una moltitudine.