Non si ferma la fuga dall’ora di religione cattolica

Continua a crescere la percentuale di chi sceglie alternative

 

L’Uaar, l’Unione atei e agnostici razionalisti, ha nuovamente bussato alla porta del Ministero dell’Istruzione e del Merito e delle province autonome di Trento e Bolzano con un accesso civico generalizzato, recuperando i dati sulla frequenza dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc) nelle scuole statali italiane.

 

Ecco alcuni fra i dati più significativi:

 

Gli studenti che hanno scelto di non frequentare l’ora di religione, hanno raggiunto la cifra record di 1 milione e 164 mila (+68 mila), passando da una media del 15,5% del 2022/23 al 16,62% del 2023/24.

 

Dall’esame delle città capoluogo spicca il sorpasso laico di Firenze (51,51%). Seguono i Comuni di Bologna (47.29%), Aosta (43,58%), Biella (40,62%), Mantova (40,54%), Brescia (38,6%), Trieste (37.94%) e Torino (37,67%). In fondo alla classifica Taranto, Benevento e Barletta, con percentuali inferiori al 3%. Considerando l’intero territorio provinciale restano in testa Firenze (39,79%) e Bologna (38,15%), mentre si distingue Napoli al terzultimo posto con il 2,93% seguita solo da Barletta-Andria-Trani (2,13%) ed Enna (1,99%).

 

A livello regionale in testa c’è la Valle d’Aosta con il 32,53%. Segue al secondo posto l’Emilia Romagna con il 29,33% e al terzo posto la Toscana con il 29,01%. Il Nord Italia mantiene percentuali intorno al 25% (Liguria, Piemonte, Lombardia e Friuli Venezia Giulia), scendendo al 21,29% in Veneto e al 17,84% in Trentino Alto Adige. Nel Centro Italia Marche, Lazio, Umbria restano intorno al 15%, mentre andando verso Sud, Sardegna e Abruzzo si attestano intorno al 10% e tutte le altre regioni meridionali si confermano sotto il 5% (Sicilia, Calabria e Puglia intorno al 4%, Basilicata e Campania sul 3%).

 

Nella top 5 degli Istituti troviamo in testa il professionale e tecnico “Olivetti” di Ivrea classificatosi al primo e al secondo posto con il 90,7% e l’87,88% di studenti che non si avvalgono dell’ora di religione. In molti casi il numero degli studenti adulti degli istituti tecnici e professionali che frequentano le scuole serali influenza la percentuale complessiva dell’Istituto. Segue al terzo posto l’Istituto tecnico “Sassetti-Peruzzi” di Firenze con l’86,78% di non avvalentisi, al quarto la primaria “Nazario Sauro” di Monfalcone (GO) con l’86,45% e al quinto l’Istituto professionale Carrara di Novellara (RE) con l’86,29%.

 

Primi tra i licei il “Leon Battista Alberti” di Firenze (84,65%), tra le secondarie di primo grado le “Rodari” di Torre Pellice (TO) con l’83,70% mentre con l’83,58% dei bambini di 3-5 anni di età sono le “San Giacomo” di Brescia a risultare in testa alle scuole dell’infanzia. Il dato nazionale per tipo di scuola vede al primo posto gli Istituti professionali con il 27,83%, al secondo gli Istituti tecnici con il 25,31 e al terzo i licei con il 18,48%. Scuola secondaria di primo grado, primaria e scuola dell’infanzia si posizionano tra il 15,77 e il 12,4%.

 

La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) ha aperto nel 2022 lo “Sportello Scuola Laicità Pluralismo”, un servizio rivolto a chiese evangeliche, associazioni culturali, gruppi confessionali e individui.

La missione di questa nuova attività della Fcei è «il sostegno ad una scuola laica, attenta a riconoscere il pluralismo religioso e culturale della società italiana, e a promuovere una didattica che lo riconosca come asse educativo e patrimonio civico».

 

A questo link potete trovare le risposte alle domande più frequenti in materia, e le informazioni utili a riguardo.