
Nuove preoccupazioni per il Sud Sudan
Il Consiglio delle Chiese del Sud Sudan in una dichiarazione ha affrontato la crescente insicurezza, le tensioni politiche e le violenze che minacciano la pace
«Siamo profondamente turbati dalla recenti violenze sviluppatesi nell’Alto Nilo e nell’Equatore occidentale, nel Bahr al Ghazal occidentale e nel Warrap meridionale», si legge nella dichiarazione. «Questi conflitti rubano la vita a innocenti, dividono famiglie e costringono migliaia di persone a fuggire dalle loro case».
La dichiarazione si rivolge alla presidenza del Sud Sudan per ottenere un impegno più forte, un’azione concreta per la non violenza: «Il futuro della nostra nazione e quello dei nostri figli dipendono dalle scelte che facciamo oggi», si legge. «Scegliamo la pace e non la guerra».
Il messaggio chiede di dare priorità al dialogo e di mettere il benessere delle persone al di sopra degli interessi politici: «ci rivolgiamo alla leadership: rilasciate coloro che sono stati arrestati! Lo chiediamo per amore della pace», si legge nella dichiarazione. «Siamo impegnati a promuovere il perdono, la guarigione e la riconciliazione in ogni angolo della nostra nazione».
Il Consiglio delle Chiese del Sudan del Sud si è sempre impegnato a favore della pace con le preghiere e lavorando instancabilmente per il bene comune di tutti i Sud Sudanesi: «Il nostro popolo è stanco della guerra e degli sfollamenti che hanno sempre compromesso la vita e la dignità. Diamo una possibilità alla pace». In questo momento critico, la dichiarazione esorta anche a rivolgersi a Dio, fonte di ogni pace: «possa la pace di Cristo, che supera ogni comprensione, riempire i cuori di tutti guidando verso un futuro di unità, di giustizia e di pace duratura».