
La comunicazione delle donne 30 anni dopo Pechino
Un Forum per promuovere i diritti e l’emancipazione delle donne e l’uguaglianza di genere
L’Associazione cristiana mondiale per la comunicazione (Wacc) e le organizzazioni partner esamineranno i progressi verso gli impegni globali per promuovere l’uguaglianza di genere e proporranno linee guida per azioni future in occasione dell’evento (Forum) Ong Csw 69 da ieri in corso a New York City, che terminerà il 21 marzo. Il Forum è un incontro promosso dalla società civile e che si tiene parallelamente alla sessione annuale della Commissione sulla condizione delle donne (Csw), l’Organismo delle Nazioni Unite che promuove i diritti e l’emancipazione delle donne e l’uguaglianza di genere globale. Il tema del Csw69 vuol essere di fatto una revisione, un’evoluzione della storica Piattaforma d’azione di Pechino adottata 30 anni fa dagli Stati membri delle Nazioni Unite.
L’evento «Sezione J @ Pechino+30: salvaguardia della comunicazione delle donne e dei diritti digitali», tenutosi ieri 11 marzo ha fatto il punto sull’attuazione della sezione «Donne e media» della Piattaforma di Pechino per sviluppare linee guida di azione correlate per un’Agenda per lo sviluppo sostenibile post-2030. La Sezione J della Piattaforma d’azione di Pechino mira infatti ad aumentare la partecipazione delle donne e l’accesso all’espressione e al processo decisionale attraverso i media e le nuove tecnologie della comunicazione e a promuovere una rappresentanza equilibrata delle donne nei media.
«Solo una manciata di attori mondiali ha prestato attenzione al problema», ha ricordato la responsabile del programma per genere e comunicazioni, Sarah Macharia della Wacc, e tra questi emerge appunto, la rete Global Media Monitoring Project (Gmmp) della Wacc.
Come ricorda il sito della Chiesa luterana in Italia «Nel settembre del 1995, migliaia di attiviste per i diritti delle donne e rappresentanti di oltre 180 nazioni si riunirono a Pechino per un evento storico. La Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne segnò una svolta nella lotta per l’uguaglianza, culminando nell’adozione della Dichiarazione e Piattaforma d’Azione di Pechino».
La Dichiarazione di Pechino, firmata all’unanimità da 189 paesi, tracciò un percorso chiaro per raggiungere l’uguaglianza tra uomini e donne. Il documento individuava 12 aree prioritarie su cui intervenire con urgenza.