Armi nucleari, no grazie!

I gruppi religiosi sottolineano l’imperativo morale di eliminare l’incubo atomico

 

Più di 170 gruppi religiosi, tra cui il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), hanno rilasciato una dichiarazione il 4 marzo intitolata «Dichiarazione interreligiosa congiunta al terzo incontro degli Stati parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari».

 

La dichiarazione è stata redatta come invito all’azione durante un evento dal titolo, «Dialogo interreligioso, intergenerazionale e intersettoriale sugli imperativi morali per eliminare le armi nucleari» in concomitanza con il terzo incontro degli Stati facenti parte del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Sia la dichiarazione sia l’evento hanno sottolineato «l’incompatibilità della deterrenza nucleare con la protezione della vita umana, della dignità e del pianeta».

 

I relatori dell’evento hanno ricordato i catastrofici rischi umanitari e ambientali che scaturirebbero nel caso di utilizzo di armi nucleari, nonché ricordato l’imperativo morale, etico e religioso che impone la loro proibizione, come sancito dal Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, «per garantire un futuro definito dalla pace e dal sacro, condiviso sviluppo umano».

 

L’evento è stato promosso da Religions for Peace International, International Campaign to Abolish Nuclear Weapons e African Council of Religious Leaders—Religions for Peace.

 

Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, entrato in vigore nel 2021, è uno strumento legale che proibisce categoricamente la proliferazione di armi nucleari.

 

Tuttavia, i principali stati dotati di armi nucleari e i loro alleati devono ancora aderirvi, il che richiede ulteriori sforzi per universalizzare e rafforzare la norma contro le armi nucleari.

 

I relatori e i partecipanti all’evento hanno discusso della diffusa mancanza di comprensione delle conseguenze umanitarie e ambientali e affrontato l’inadeguatezza dei quadri giuridici nazionali per affrontare i rischi transnazionali posti dalle armi nucleari.

 

I leader religiosi hanno condiviso idee su come amplificare le voci dei sopravvissuti e delle comunità colpite dalla contaminazione nucleare.

 

I relatori hanno anche fornito idee su come le istituzioni religiose, con le loro reti di organizzazioni umanitarie, possano sostenere il re-indirizzamento della spesa militare verso il benessere sociale e ambientale.

 

L’evento si è concluso con un invito all’azione rivolto a tutte le Comunità religiose «preoccupate per le armi nucleari».

 

Articolo e dichiarazione sono disponibili qui:

 

https://www.oikoumene.org/news/faith-groups-underscore-moral-imperative-to-eliminate-nuclear-weapons