
Rio de la Plata, una nuova diaconia per l’Iglesia
Il ramo sudamericano della Chiesa valdese aggiorna le proprie strutture sociali alla luce delle sfide dell’oggi
Alcuni anni fa, la Chiesa. valdese del Río de la Plata, il ramo sudamericano della Chiesa valdese, ha iniziato un nuovo percorso per rinnovare il proprio sistema diaconale, l’assistenza sociale della chiesa.
La Mesa, l’organo esecutivo dell’Iglesia valdense, insieme al Change Management Group (GGC), tre anni fa ha iniziato a lavorare alla progettazione di un Sistema di Diaconia poiché era evidente che la vecchia organizzazione esistita fino a quel momento stava arrivando alla sua fine, e andava aggiornata alla luce delle nuove sfide.
Questo Sistema di Diaconia, approvato nell’Assemblea Sinodale nel 2024, è ora composto da tre organismi: il Consiglio Consultivo, che riunisce le espressioni della diaconia valdese, organizzate in tre aree: la diaconia istituzionale, comunitaria e ecumenica; la Commissione Sinodale di Diaconia: organo responsabile del Sistema della Diaconia, e la Segreteria Esecutiva, composta da una Segreteria Territoriale uruguaiana e dalla sua omologa argentina, e dalla Segreteria Generale. Come suggerisce il nome, questo spazio è l’organo esecutivo del nuovo Sistema di Diaconia.
In quello stesso Sinodo, è stata costituita la Commissione Sinodale di Diaconia con lo scopo di attuare queste novità. Poi, nell’Assemblea della Diaconía del novembre 2024, sono state gettate le basi per la formazione del Consiglio Consultivo. In questo senso, sono state create le aree della diaconia istituzionale e comunitaria, ma l’area della diaconia ecumenica deve ancora essere formata.
«In questo momento – si legge sul sito dell’Iglesia valdense -stiamo iniziando il processo di gara per creare le posizioni del Segretariato Esecutivo. Nei prossimi giorni annunceremo i profili per le posizioni di Coordinamento territoriale dell’Argentina, Coordinamento territoriale in Uruguay e Coordinamento generale della Segreteria Esecutiva».
In questi profili si possono leggere gli obiettivi e i compiti che implicano le posizioni, che sono molti e vari, «ma ci sembra importante chiarire che questi sono obiettivi da raggiungere, soprattutto comprendendo che siamo in un processo di transizione. Ciò significa che l’implementazione richiederà del tempo come organismo per essere pienamente operativa. Il processo che stiamo per iniziare ci sfida a percorrerlo con dedizione e responsabilità».
In questo tempo di prove, di successi e di errori, «è necessario l’impegno di tutti quei fratelli e sorelle che stanno sviluppando la diaconia nell’Iglesia, sia nelle opere di servizio che nelle comunità, e invochiamo lo Spirito Santo, affinché, con il suo soffio creativo, ci infonda forza e decisione per iniziare questo compito impegnativo di creare un’organizzazione in cui tutta la diaconia valdense abbia un posto per svilupparsi pienamente».